Carditello, il real sito ritrova l’antico splendore

Carditello, il real sito ritrova l’antico splendore
di Nadia Verdile
Mercoledì 19 Ottobre 2016, 08:39 - Ultimo agg. 08:47
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Carditello, la rinascita sarà tenuta a battesimo sabato 29 ottobre, da due padrini d’eccezione: Dario Franceschini, ministro dei Beni culturali e Maurizio Martina, titolare del dicastero delle Politiche agricole alimentari e forestali. Con loro il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il sindaco di San Tammaro Emiddio Cimmino e il presidente della Fondazione Real Sito Carditello Luigi Nicolais. 

A dieci mesi dall’ultima apertura, la reggia più bistrattata e amata d’Italia riapre al pubblico gli spazi esterni per offrire uno spettacolo che rievocherà la magia di quelli sontuosi che erano offerti al re in occasione di feste particolari. «Con questa iniziativa – spiega il presidente Nicolais - la Fondazione intende iniziare un percorso di incontro con il pubblico e con le realtà locali ai quali offrire un primo, parziale, risarcimento del lungo periodo previsto prima che sia possibile poter godere della sua incantata bellezza e in attesa che vengano conclusi i lavori di restauro e siano resi accessibili anche gli spazi interni». Nel galoppatoio antistante l’edificio centrale verrà presentato lo spettacolo “Cavalli e Cavalieri”, esibizione equestre articolata in tre parti: una rievocazione storica sul cavallo Persano a Carditello nel XVIII secolo, poi un saggio d’alta scuola italiana ed infine le esibizioni del 4° Reggimento Carabinieri a Cavallo con fanfara. «La manifestazione – continua Nicolais - si ispira a una delle vicende che hanno caratterizzato, durante il regno borbonico, la vita del sito; Carditello, infatti, non era solo un luogo di sosta e di intrattenimento per il tempo libero da parte del re, ma si poneva come un’azienda modello, dalle innumerevoli vocazioni: agricoltura, produzione casearia e allevamento di bufale e cavalli Persano. Posto al centro della Campania felix, Carditello non aspirava, come Caserta, a un ruolo egemonico europeo, ma sottolineava con la ricchezza dei suoi raccolti e l’abbondanza dei prodotti le enormi potenzialità di un luogo eccezionale». 

Il 29 ottobre, prima dell’apertura al pubblico, Carditello sarà la sede di un convegno a inviti a cui parteciperanno insieme ai ministri Franceschini e Martina anche i rettori della Federico II Gaetano Manfredi, e quello della Sun Giuseppe Paolisso e il vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura, Giovanni Legnini. Il tema del convegno sarà «Carditello Sito Reale verso la cultura e la legalità. Strategie di recupero e valorizzazione di un bene comune». «Si presenterà al pubblico – conclude il presidente - una delle prime iniziative organizzate dalla Fondazione, che si pone come dimostrazione delle enormi e molteplici potenzialità del sito, che aspira a diventare patrimonio riconosciuto e amato dai cittadini campani, italiani, europei al centro di un processo di recupero del territorio circostante ricco di bellezze naturali, paesaggistiche e monumentali». 

Reduce da un restauro durato un anno e mezzo, che ha riconfigurato l’immagine complessiva del sito assicurando un primo livello di fruizione, pronta ad essere abbracciata da nuove impalcature per il secondo lotto di restauri, la residenza borbonica in tenimento di San Tammaro attende di rinascere a nuova vita per diventare il motore propulsore di un territorio che per anni è stato alla ribalta delle cronache solo per le discariche, di Stato e abusive.

Tra le cose da fare, ci sarebbe in pole position un’idea presentata da Alduino Ventimiglia di Monteforte Lascaris, allevatore e storico del cavallo Persano, e Anna Laura Trombetti, ordinaria di Storia Medievale all’Università di Bologna. La loro ipotesi di rilancio di Carditello è quella di realizzare, nel primo ippodromo d’Italia dentro una reggia, un centro di equitazione e falconeria, con spettacoli mensili, capace di far giungere nel territorio centinaia di migliaia di persone all’anno, creando un indotto impensabile oggi per San Tammaro e l’intera provincia di Caserta. Una manifestazione al mese con cavalli purosangue nei loro luoghi d’origine per attirare fiumane di appassionati e curiosi sull’esempio della Spanische Hofreitschule di Vienna.  

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