Ecomostri sulla spiaggia, scattano cinque sequestri

Blitz a Bagnara, imposta ai proprietari la messa in sicurezza o la demolizione

Ecomostri sulla spiaggia, scattano cinque sequestri
di Vincenzo Ammalato
Martedì 6 Febbraio 2024, 08:17 - Ultimo agg. 11:05
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Istituita la scorsa settimana, la tenenza dei carabinieri di Castel Volturno dopo la cerimonia d'inaugurazione si presenta al territorio domiziano portando a temine un'operazione dal forte impatto ambientale e sociale. Con la collaborazione del locale comando di polizia municipale e dei vigili del fuoco di Caserta, i carabinieri hanno dato esecuzione cautelare del sequestro preventivo disposto dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere per cinque immobili privati, veri e propri ecomostri in cemento, che si trovano sulla spiaggia del quartiere a nord del territorio a Bagnara.

L'inesorabile fenomeno dell'erosione della costa qui da oltre vent'anni fa indietreggiare costantemente la linea del bagnasciuga, e contemporaneamente nuove costruzioni si trovano con le fondamenta direttamente a mare.

Nel 2018 intervenne la Regione Campania per sostenere il municipio nelle demolizione di alcuni ruderi, finanziando l'abbattimento con quasi un milione di euro. In questa occasione, invece, la procura ha chiamato in causa direttamente i proprietari degli immobili, che si dovranno fare carico personalmente di ogni spesa.

Il dispositivo di sequestro preventivo degli immobili prevede l'imposizione della messa in sicurezza ad horas dei ruderi; e contestualmente i privati dovranno avviare la procedura dell'abbattimento e ripristino naturale dei luoghi. Qualora non ottemperano sarà il municipio ad agire in danno ed è previsto nei loro riguardi l'avvio di un procedimento penale con severe conseguenze.

Realizzati abusivamente fra gli anni 70 e 80 dello scorso secolo a duecento metri dal mare, seppure i proprietari hanno presentato richiesta di sanatoria all'ufficio condoni, tali beni non potranno essere regolarizzati, e non solo per le conseguenze dell'atto appena a disposto dalla procura. Perché con l'erosione che ha fatto indietreggiare la linea di costa di oltre duecento metri questi immobili attualmente si trovano direttamente su demanio marittimo, area sottoposta a vincoli particolarmente stringenti. Peraltro, come ricordato dal comunicato della tenenza dei carabinieri di Castel Volturno, i beni rappresentano anche un costante pericolo per l'incolumità pubblica, essendo pericolanti. Insomma, potrebbero crollare da un momento all'altro. E questa spiaggia in estate è meta di migliaia di bagnanti, che trascorrono giornate a mare in un insolito panorama balneare dai caratteri post apocalittici. 

Eppure qui non c'è mai stata alcuna guerra, se non la mano scellerata dell'uomo, che sul finire del secolo scorso era convinto che lo sviluppo turistico e sociale passasse attraverso colate di cemento: più si costruiva, maggiore sarebbe stato il benessere per tutti. I fatti hanno raccontato una verità differente, con l'abusivismo che è il principale responsabile del degrado di tutta l'area domiziana.

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Intanto, i cittadini del quartiere invocano la realizzazione di scogliere, per salvare quello che c'è ancora da salvare della ormai quasi ex spiaggia di Bagnara. Senza protezioni la località nel giro di qualche anno potrebbe letteralmente sparire, ingoiata dal mare. Le istituzioni hanno più volte garantito ai cittadini dell'area l'avvio di procedimenti per realizzare le opere necessarie alla riduzione e al blocco dell'erosione. Nel 2019 era pure pronta una progettualità pari a 5 milioni d'euro. Ma l'emergenza Covid fece dirottare le risorse sui piani di contenimento delle pandemia e lasciò a bocca asciutta il quartiere.

La commissione ambiente della Regione Campania di recente si è fatta carico di provare a far partire le progettualità necessarie alla realizzazione della scogliera. Intanto, però, il mare avanza e con esso la distruzione di nuovi lidi, ville e palazzine che di anno in anno vengono inghiottite dal mare insieme alla speranza di normalità di un'area che forse normale non è mai stata.

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