Caserta, sindaco Carlo Marino rassicura sui conti comunali: «No al terzo dissesto»

Il sindaco: «Stiamo saldando tutti i debiti, entro l’anno pagata l’ultima rata dei mutui»

Il consiglio comunale
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di Daniela Volpecina
Giovedì 18 Aprile 2024, 07:00 - Ultimo agg. 15:40
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«Non ci sarà un terzo dissesto. Perché siamo l’amministrazione che ha ottenuto il maggior numero di finanziamenti comunitari, nazionali e regionali e perché stiamo saldando tutti i debiti pregressi». Così il sindaco Carlo Marino ieri in aula in occasione del consiglio comunale sul Dup 2024-2026, il Documento unico di programmazione, approvato con i soli voti della maggioranza.

Un atto che comprende il piano triennale delle opere pubbliche (del valore complessivo di 854.167.059,98 euro), il piano delle alienazioni e delle valorizzazioni del patrimonio immobiliare (30 i beni da riqualificare e 6 quelli da dismettere per una stima di incasso di circa 1,4 milioni) e il piano degli acquisti di forniture e servizi (82.045.586,13 euro). Un documento che, come sottolineato anche dall’assessora alle finanze, Gerardina Martino, detta «la linea strategica e operativa dell’Ente ed è propedeutico rispetto al bilancio di previsione» che sarà all’attenzione dei consiglieri nella seduta del 22 aprile.

«Quando ci siamo insediati, nel 2016, - denuncia il primo cittadino - abbiamo trovato debiti per 180 milioni di euro. Entro il 2024 pagheremo l’ultima rata dei mutui per un totale di circa dieci milioni di euro e, pur avendo una capacità di indebitamento di circa 25 milioni di euro, non contrarremo debiti, neanche stavolta, così come abbiamo deciso di fare negli ultimi otto anni, e così come aveva fatto prima di noi l’ex sindaco Pio Del Gaudio fin dal 2012, perché dobbiamo completare il risanamento». Poi un riferimento agli effetti, sulle casse dell’Ente, derivanti dalla querelle tra Governo e Regione sull’accordo di coesione: «Siamo in attesa di 23 milioni di euro per completare le strade nell’area del Policlinico, di circa 25 milioni di euro per la riqualificazione dell’ex Canapificio e di ulteriori tre milioni di euro per gli asfalti.

Senza questi finanziamenti è impossibile chiudere la programmazione Fesr 2014-2020. Faremo una battaglia, insieme ad altri 180 Comuni, affinché vengano erogate queste somme che sono fondamentali per gli enti locali». Infine cita Draghi per ricordare alla platea che «il Paese non può essere costruito puntando soltanto sulla competitività ma anche sulla coesione sociale ed è questa la direzione nella quale intendiamo andare».

Critica l’opposizione che ha votato in blocco contro il Dup. «In questo documento – denuncia Pasquale Napoletano (Fdi) – manca una visione politica strategica, non c’è una pianificazione dei servizi offerti ai cittadini, i progetti inseriti risalgono quasi tutti alla precedente amministrazione, il piano delle dismissioni immobiliari è la fotocopia di quello presentato lo scorso anno mentre gli obiettivi inseriti nelle varie missioni sono di fatto irrealizzabili in quanto privi di copertura finanziaria». A fargli eco è Paolo Santonastaso, capogruppo di Fdi: «È sufficiente dare uno sguardo allo stato in cui versa la cittàper capire che la programmazione è un termine che non esiste nel vocabolario dell’amministrazione Marino. Le quattro linee di azione progettuali indicate nel Dup, “Caserta città innovativa e sicura”, “inclusiva”, “verde e resiliente”, “connessa”, sono solo contenitori vuoti, che non hanno ad oggi, dopo otto anni di governance di centrosinistra, mai avuto attuazione». Donato Aspromonte (Fi) contesta invece la scelta delle opere inserite nel triennale: «Vorrei sapere chi decide i livelli di priorità degli interventi e come mai alcuni lavori di somma urgenza sono stati rinviati al 2025. Trovo irrispettoso per i cittadini che si procrastini di un anno la messa in sicurezza di un muro a rischio in una scuola o il rifacimento di una condotta fognaria per lasciare spazio nell’immediato ad opere tutt’altro che prioritarie».

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Polemiche sul metodo arrivano da Raffaele Giovine di Caserta Decide: «Continuate a inviarci i documenti a titolo informativo quando cioè è già tutto deciso – denuncia – noi consiglieri invece vorremmo essere consultati preventivamente per provare a dare un contributo agli asset strategici della città». Un pensiero condiviso anche da Gianluca Iannucci (Socialisti uniti) che dai banchi della maggioranza aggiunge: «Così viene snaturato il ruolo del consigliere e si crea uno svuotamento delle sedi amministrative».

Sostiene invece l’operato dell’Ente, Massimiliano Palmiero (Iv), che chiarisce: «È vero che alcuni documenti ricalcano nei contenuti quelli approvati lo scorso anno ma ciò perché siamo condizionati dalle tempistiche del Pnrr». E in risposta a chi definisce il piano triennale un libro dei sogni, il consigliere replica: «È così concreto che alcuni dei progetti inseriti sono già in fase di cantiere».

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