Si è conclusa con una richiesta di archiviazione da parte della Procura di Napoli nord, l'indagine che ha visto accusato di concussione, falso e abuso di ufficio l'ex sindaco di Carinaro, Nicola Affinito. Ieri, sono trascorsi venti giorni dalle dimissioni del primo cittadino, il quale ha annunciato la fine del suo mandato ieri sera: «Mi scuso con tutti voi per ciò che non sono riuscito a realizzare», ha scritto in una lettera ai cittadini. Ora, si aprirà la fase della campagna elettorale in cui sono schierati membri dell'opposizione e della maggioranza decaduta. Passando al caso giudiziario che lo aveva coinvolto, le ipotesi di reato formulate dal pubblico ministero del tribunale di Napoli Nord in una prima fase - giudice Manuela Massimo Esposito - prendevano origine da una denuncia dell'allora segretario comunale, Carlo Della Peruta, che aveva accusato il sindaco di avere procurato un ingiusto vantaggio al responsabile dell'area "lavori pubblici", ingegnere Daniele Vetere, per non averlo rimosso dall'incarico affidatogli, una volta conosciuta una causa di incompatibilità.
Inoltre, il sindaco Affinito era accusato di concussione: avrebbe tentato di costringere Della Peruta, con un ricatto legato all'acquisizione e alla possibile diffusione di fotografie compromettenti, per garantire alcune utilità a Daniele Vetere.
Le indagini hanno smentito quanto affermato in denuncia. Così, il pm ha avanzato la richiesta di archiviazione del caso. Si è rivelata insussistente l'accusa di abuso di ufficio: l'ingegnere Barbato aveva correttamente indicato gli incarichi già in corso. Così anche per il falso ideologico della delibera, c'era infondatezza. Da qui, la richiesta della Procura.