Minore sequestrata dai rom, il pm:
hanno tentato di farla prostituire

Minore sequestrata dai rom, il pm: hanno tentato di farla prostituire
Minore sequestrata dai rom, il pm: hanno tentato di farla prostituire
di Marilù Musto
Sabato 3 Giugno 2017, 06:05 - Ultimo agg. 12:09
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Caianello. Ora, dovranno difendersi anche dall'accusa del tentativo di induzione alla prosituzione, oltre che dall'accusa di violenza sessuale in concorso. E' questo il reato nuovo contestato dal pubblico ministero di Isernia alla coppia di 50enni rom, arrestata dai carabinieri della stazione di Venafro in flagranza di reato sabato sera con l’accusa di sequestro di persona e abusi sessuali ai danni di una 12enne. Ieri, la coppia è finita di nuovo in manette in virtù di un ordine di custodia cautelare in carcere firmato dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura della Repubblica di Isernia. Lui, V.S. di 50 anni e lei,A. D. R. di 55, erano stati scarcerati per un cavillo giuridico legato alla competenza territoriale della procura. L’arresto della coppia è stato eseguito di nuovo ieri mattina all’alba dai carabinieri di Venafro, mentre il figlio 16enne,  coinvolto nella vicenda con la stessa accusa, rimane affidato in custodia ad altri familiari, su disposizione del Tribunale per i Minori.

I due arrestati, genitori del 16enne,per favorire un rapporto sessuale tra il figlio e una 12enne, avevano prenotato una camera di albergo a Caianello, nel Casertano, nei pressi dello svincolo autostradale per combinare, in seguito, un matrimonio tra i due.
La ragazzina era stata prelevata in strada mentre giocava con alcune amiche e con forza era stata costretta a salire sull’auto da parte della coppia di adulti insieme al figlio. Già a bordo dell’auto, la ragazzina ha subito molestie sessuali da parte del 16enne. Al rifiuto poi di recarsi in albergo da parte della 12enne, era stata offerta alla ragazza una somma pari a tremila euro, ma all’ennesimo rifiuto la piccola era stata picchiata dal figlio della coppia. Lei, con ferite al volto e in preda a una crisi di pianto, era stata abbandonata in aperta campagna. A lanciare l'allarme, era stata la madre della vittima che aveva denunciato la scomparsa della figlia ai carabinieri della stazione di Venafro, che si erano messi immediatamente sulle tracce della ragazzina, rintracciandola poi mentre rientrava nella sua abitazione. A bordo dell’auto, utilizzata per trasportare la ragazzina, era stata anche sequestrata la somma in contanti di tremila euro. Dopo le formalità di rito, l’umo è stato trasferito nella Casa Circondariale di Isernia mentre la donna è stata associata alla sezione femminile del carcere di Chieti.
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