Il passo indietro
del Cavaliere

Venerdì 26 Ottobre 2012, 09:51 - Ultimo agg. 09:52
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Caro direttore, ho visto che i giornali danno grande risalto all’annuncio di Silvio Berlusconi sulla sua non ricandidatura a premier e alla conseguente scelta di far celebrare le priamarie del Pdl. Non sarà il solito scherzo del Cavaliere?



Oscar Tulliano - Avellino



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Caro Tulliano, da quando Berlusconi ha varcato il portone di Palazzo Chigi il 16 novembre dell’anno scorso avremo dedicato decine di titoli alle intenzioni dell’ex premier. Ma credo tutti giustificati dalla semplice constatazione che ancora oggi il Pdl è il partito con maggior numero di seggi in Parlamento, nonché quello che insieme con la Lega ha governato per i tre quarti della legislatura agli sgoccioli.

L’interrogativo su che fine farà l’ormai ex (in base ai sondaggi) maggior partito italiano mi pare legittimo. Come altrettanto legittimi sono i dubbi su che ne sarà dopo aver celebrato le primarie del 16 dicembre. Si illude chi pensa che Berlusconi abbia deciso di abbandonare la scena politica, ha solo annunciato che non si ricandiderà alla guida del Paese (impresa del resto disperata). Una presa d’atto della fine del progetto politico alla base del suo partito e della mancanza oggettiva di un erede che ne possa raccogliere in carisma. A prescindere da chi vincerà, non vedo sostituti in grado di assicurare le dimensioni finora avute da quel partito. Prevedo che assisteremo a una inevitabile miniaturizzazione del Pdl, con conseguenti scissioni e fuoriuscite. Un contenitore assai ridimensionato che, come ha ammesso lo stesso Berlusconi, cercherà di confluire o di favorire un rassemblement dei moderati oggi dispersi in mille rivoli. Operazione che avrà qualche possibilità di riuscira quanto più l’ex premier starà a distanza dal teatro delle grandi manovre. Altrimenti sarà legittimo parlare di accanimento terapeutico.







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