Napoli, la Funicolare centrale negata ai disabili: «Noi, dimenticati dall'Anm»

Napoli, la Funicolare centrale negata ai disabili: «Noi, dimenticati dall'Anm»
di Melina Chiapparino
Mercoledì 2 Agosto 2017, 09:14 - Ultimo agg. 09:34
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«La funicolare centrale non è a misura di disabili». L’accusa arriva proprio da chi è costretto a muoversi in carrozzella, fronteggiando barriere architettoniche che non si aspettava di trovare nel nuovo impianto appena ristrutturato e attrezzato con sistema wireless e dotazioni hi-tech. A distanza di poco più di dieci giorni dall’inaugurazione con l’esito deludente di due guasti nell’arco di 48 ore, il dito viene puntato su un aspetto che «avrebbe dovuto essere contemplato nel progetto di restyling e che invece è stato quasi ignorato», spiega Gianluca De Vincentiis, disabile su carrozzina che si è fatto portavoce delle problematiche segnalate dai portatori di disabilità motorie.

«L'accesso al treno è difficoltoso e pericoloso - spiega De Vincentiis -  vi è un dislivello con il piano di accesso al vagone che si aggira intorno ai 10 centimetri e la distanza tra la banchina e il treno presenta un divario di altrettanta lunghezza». L’unico modo per entrare nel vagone è farsi aiutare dai viaggiatori o chiedere la cortesia al personale di stazione che solleva la carrozzina per colmare il dislivello che altrimenti sarebbe impossibile da scavalcare in autonomia. Quando un disabile su carrozzina cerca di farcela da solo, puntualmente le rotelle si incastrano nel vuoto tra la banchina e il vagone della funicolare centrale.
 


«A Napoli non si garantisce il diritto alle persone con diversa abilità di muoversi autonomamente utilizzando i mezzi di trasporto pubblico al pari degli altri cittadini - continua De Vincentiis, che in passato ha ricoperto la carica di consigliere municipale - anche le banchine della metropolitana Linea 1 presentano un dislivello tra banchina e treno pari a circa 10 centimetri e quasi tutti gli autobus non consentono l’accesso alle persone in carrozzina».

Il problema delle barriere architettoniche riguarda molti aspetti del trasporto pubblico cittadino ma la delusione è maggiore se proporzionata agli investimenti e ai progetti innovativi destinati alla funicolare centrale. «Per noi disabili le due fermate intermedie del Petraio e di corso Vittorio Emanuele sono inaccessibili e possiamo utilizzare la funicolare solo per scendere all’ultima stazione - ribadisce De Vincentiis - eppure paghiamo normalmente l’abbonamento ai mezzi come qualsiasi altra persona». In pratica, la fermata del Petraio non è dotata di un elevatore a disposizione dei disabili e le quattro rampe di scale sono impraticabili per chi è in carrozzina, mentre nella stazione di corso Vittorio Emanuele l’ascensore è in attesa di collaudo e al momento non può essere utilizzata. «Ci hanno informato che esiste un servizio taxi specifico per coloro che devono scendere alle fermate inaccessibili della funicolare centrale - aggiunge De Vincentiis - ma dobbiamo avvisare con un giorno di anticipo e prenotare il servizio, questo però è un contentino perché noi vogliamo utilizzare e avere diritto  ai mezzi pubblici esattamente come tutti gli altri».

Nonostante le moderne tecnologie per la sicurezza installate nella nuova funicolare dotata anche di 80 telecamere a circuito chiuso e nuovi sistemi antincendio, la sicurezza e la funzionalità destinata ai disabili lascia molto a desiderare.
Arrivano, in ogni caso, le prime rassicurazioni dalla direzione dell’Anm che ha comunicato a breve l’attivazione dell’ascensore in fase di collaudo. «È stata inoltrata la richiesta urgente di collaudo per l’ascensore della stazione di Corso Vittorio Emanuele per cui è prevista la piena funzionalità entro metà settembre al massimo - fa sapere in una nota l’azienda - L'Anm ha fatto tutti i passi burocratici nei confronti dell'ente ministeriale dei trasporti e nel frattempo è attivo il servizio taxi gratuito e sempre disponibile per i portatori di disabilità».

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