Barca ribaltata a Ischia, recuperato all'alba il corpo del giovane annegato

Barca ribaltata a Ischia, recuperato all'alba il corpo del giovane annegato
di Massimo Zivelli
Domenica 17 Agosto 2014, 09:58 - Ultimo agg. 13:10
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All’alba il mare finalmente non più in tempesta a Forio, ha restituito il corpo senza vita di Filippo Vinaccio, il 25enne di Villaricca - residente a Marano - affogato nel tardo pomeriggio di Ferragosto, durante il capovolgimento della barca sulla quale si trovava assieme a conoscenti, a meno di 200 metri dalla spiaggia di San Francesco.

Il recupero. Erano le 5.30 quando il sindaco di Forio, Francesco Del Deo, ha dato la conferma ufficiale dell’avvistamento del cadavere, ancora in balia delle onde.

Il sindaco è stato allertato assieme ai militari della guardia costiera dal guardiano del lido, Giovan Giuseppe De Angelis, in pratica il primo a vedere galleggiare quella sagoma confusa ancora nelle tenebre e trascinato in lungo e in largo dalle correnti nella baia. “Siamo accorsi sulla spiaggia – racconta il sindaco – e ho visto gli uomini della guardia costiera tuffarsi in mare e nuotare per andare a recuperare il cadavere”.

E’ toccato al sottufficiale Giovan Giuseppe Ferrandino, del Circomare Ischia, recuperare Filippo e riportarlo a riva, dove il corpo è stato adagiato fino all’arrivo del medico legale. Ferrandino, questo il particolare, aveva già avvistato il cadavere del giovane quella tragica sera di ferragosto. E lo aveva individuato incastrato a diversi metri di profondità fra alcune rocce della scogliera. Ma come è noto, il recupero non fu possibile a causa del peggioramento del forte moto ondoso. “A poco più di 36 ore dunque dal tragico incidente – come ha confermato lo stesso comandante della guardia costiera di Ischia, Raffaele Muscariello – il corpo senza vita del giovane ha iniziato a gonfiarsi dei gas e piano piano si è disincagliato ed è riemerso, consentendoci il recupero della salma”.

La testimonianza. Imprenditore, pubblico amministratore, ma soprattutto da sempre uomo di mare. Francesco Del Deo, presidente della Lega Navale Italiana dell’isola d’Ischia è uno che i mari di Ischia (e non solo quelli) li conosce molto bene. “Sicuramente questa tragedia poteva essere evitata e sarebbe stata evitata se alla guida della barca ci fosse stata una persona esperta. E’ vero il mare era mosso in quelle ore del pomeriggio di ferragosto, ma non in maniera tale da provocare una tragedia del genere. Diciamo che persone un tantino più esperte, avrebbero sicuramente evitato di mettersi in una situazione di pericolo come quella capitata ai quattro giovani ed i particolare al povero Filippo”.

L'inchiesta. Intorno alle 6.30 di questa mattina, il medico legale allertato dai carabinieri, ha effettuato un primo esame della salma, sulla base del quale poi il sostituto procuratore De Cristofaro ha autorizzato la rimozione della stessa ed il suo trasferimento all’istituto di medicina legale, dove dovrà essere effettuato un esame autoptico più completo. Stando alle prime risultanze infatti, l’annegamento non sarebbe fra le cause dirette della morte del giovane Filippo, che potrebbe invece aver battuto fortemente il capo perdendo i sensi, durante il capovolgimento della pilotina, oppure nei momenti immediatamente successivi, urtando a causa del moto ondoso contro una roccia. Solo l’esame dello stato dei polmoni potrà però confermare o meno questa ipotesi. Molte cose si capiranno dalla quantità di acqua presente all’interno dei polmoni stessi e anche dalla quantità di gas biologici prodotti per effetto della decomposizione.

Intanto il magistrato dovrà stabilire assieme agli investigatori della guardia costiera, l’esistenza di eventuali responsabilità nella morte del giovane e nella dinamica dell’incidente. Per questo motivo verranno sentiti ancora i tre giovani superstiti del naufragio. Ci sono infatti alcune zone d’ombra in tutta questa vicenda, e sulle quali si sta indagando. Avevano oppure no, i tre compagni di gita del povero Filippo, fatto uso quel pomeriggio di sostanze stupefacenti? Chi erano gli altri due giovani che sono scesi dalla barca al porto di Casamicciola, prima che la piccola comitiva decidesse di proseguire per Forio? E infine: che fine ha fatto il gommone “fantasma” che la guardia costiera starebbe ancora cercando e che a detta di alcuni testimoni sarebbe stato visto non molto distante dal punto della sciagura? Tutti interrogativi questi, ai quali il pm De Cristofaro cercherà una risposta.

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