Gratteri: «Test psico-attitudinali ai magistrati? Anche per chi ha responsabilità di governo»

Poi il focus sulla camorra: la giustizia non dimentica i delitti irrisolti

Il procuratore Gratteri
Il procuratore Gratteri
di Giuseppe Crimaldi
Mercoledì 27 Marzo 2024, 12:05 - Ultimo agg. 28 Marzo, 07:19
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«Facciamo i test psico-attitudinali anche ai politici, e facciamo anche il  narcotest e l'alcoltest». 

Lo ha detto il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, a margine di una conferenza stampa sui recenti arresti di camorra a Napoli.

«La giustizia non dimentica i delitti irrisolti. Giaccio fu torturato e sciolto nell'acido, i suoi resti vennero poi gettati in un fossato. Il nostro impegno è continuo» ha aggiunto Gratteri. 

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«La tecnologia in questa indagine, come per l'omicidio Manna che pure oggi ha avuto una svolta, si è rivelata fondamentale con immagini della videosorveglianza e i rilievi antropometrici» ha continuato il procuratore. 

«Non si è fatto il nome di nessuno, non mi sono scontrato con nessuno» e riguardo all'invito a presenziare all'incontro degli studenti della Federico II con il rapper di Scampia Geolier, «l'ho appreso dalla stampa, ho 66 anni e non si invita una persona così, c'è modo e metodo». 

Gratteri ha spiegato così ai giornalisti la polemica sulla presenza all'università del cantante arrivato secondo a Sanremo, riservando anche una stoccata all'ateneo federiciano in merito a come è andata la vicenda e alla stampa per come l'ha esposta.

Il magistrato ne ha parlato nella sala Beatrice della Procura di Napoli a margine di una conferenza stampa nella quale, insieme con i vertici del comando provinciale dei carabinieri di Napoli, ha illustrato le due indagini che hanno portato oggi all'esecuzione di sei arresti per due diversi ed efferati omicidi. Gratteri ha anche spiegato la genesi della presunta contrapposizione con il cantante: «il padre di uno studente mi ha chiesto cosa pensassi dei rapper invitati all'università e io ho mostrato disappunto in relazione a coloro che nei video inneggiano a violenza, mafie e droga. Non si è fatto il nome di nessuno, la stampa ha parlato di scontro, ma Gratteri non si è scontrato con nessuno».

«Sono il procuratore di Napoli - ha aggiunto - e parlo con tutti, anche con l'ultimo degli ultimi, è una questione di stile e di comportamento e vorrei che noi tutti, che ci sentiamo istruiti e dei modelli, con i nostri comportamenti aiutassimo il territorio ad essere più libero ed evoluto».

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