Napoli, accorpamento laboratori:
una petizione contro i licenziamenti

Napoli, accorpamento laboratori: una petizione contro i licenziamenti
Mercoledì 30 Novembre 2016, 10:29
2 Minuti di Lettura
Con i primi licenziamenti e con la speranza di poter essere ascoltati dai commissari di governo i biologi campani hanno lanciato una petizione per dire Sì alla Rete contratto che permetterebbe di salvare migliaia di posti di lavoro.

«In pochissimo tempo – spiega la presidente Elisabetta Argenziano – abbiamo raggiunto di più di 1.000 firme a sostegno della nostra causa. La petizione è disponibile su Change.org e su Facebook e presto la faremo arrivare al presidente De Luca».

La questione

«Tutto nasce - spiega Argenziano - dalla riorganizzazione della rete dei laboratori privati accreditati. Se alla fine del percorso si arriverà, come previsto, a tenere solo 12 unità accreditate unità accreditate, con una dimensione media di 380mila prestazioni, i licenziamenti saranno moltissimi. Si parla di 579 direttori responsabili (da 679 a 100) e di (almeno) 479 tecnici di laboratorio, cui dovranno aggiungersi le perdite delle unità lavorative (almeno sei unità per ciascuno di essi: oltre alle due figure indicate, si tratta del collaboratore professionista, del collaboratore amministrativo, dell’addetto ai prelievi e dell’addetto alle pulizie) di tutti quei laboratori che non potranno aggregarsi.
Ipotizzando, ancora, che l’intera produzione dei privati accreditati della Regione Campania venisse assorbita da cinque grandi megacentri (questa è la prospettiva), gli addetti non più necessari sarebbero anche più di 2.000, si arriverebbe a quasi 3.500 L’aspetto grottesco di questi primi 2.000 licenziamenti è che potrebbero essere evitati se solo la Regione scegliesse di prendere in esame il “modello rete contratto deliberato dalla regione Basilicata adottato anche dalla Calabria. In questo senso la Campania sarebbe pronta, visto è già stata realizzata la Rete Contatto “RC Lab Federbiologi”. Se così fosse i laboratori continuerebbero ad avere un compito importantissimo di vicinanza al territorio e alla gente, soprattutto nel momento in cui i piccoli ospedali saranno riconvertiti
»

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA