Social card agli assessori di Nocera Inferiore, avanza l'ipotesi dimissioni

La vicenda agita il Pd: De Maio potrebbe accettare il passo indietro. Sono 52 le famiglie non hanno ricevuto la lettera perdendo il diritto: caccia ai responsabili del danno

Il Comune di Nocera Inferiore
Il Comune di Nocera Inferiore
di Nello Ferrigno
Martedì 19 Settembre 2023, 07:00
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Nelle prossime ore sulla scrivania del sindaco di Nocera Inferiore potrebbero arrivare le dimissioni del vice sindaco Umberto Iannotti e degli assessori Mimma Lamberti e Renato Guerritore. E Paolo De Maio potrebbe essere propenso ad accettarle individuando, poi, i sostituti mantenendo in equilibrio la maggioranza. È il nuovo scenario che potrebbe mettere fine alla vicenda delle carte prepagate Inps per l’acquisto di beni di prima necessità e di cui hanno usufruito i tre amministratori. Si supererebbe, in questo modo, una situazione di stallo politico e di imbarazzo mediatico provocato dalla decisione degli assessori di beneficiare, pur avendone diritto secondo l’ammontare del loro Isee, del bonus che attribuisce 382, 50 euro. 

Secondo indiscrezioni la vicenda è all’attenzione del Pd salernitano a cui è legato il sindaco De Maio. I vertici provinciali non avrebbero gradito la piega presa dalla vicenda e il clamore che continua a generare. Si parla anche di imbarazzo da parte degli altri componenti della giunta comunale. In agenda nei prossimi giorni, sembrerebbe, una conferenza stampa dei sei consiglieri comunali, Antonio Romano, Antonio Iannello, Pasquale D’Acunzi, Giuseppe Odoroso, Giovanni D’Alessandro e Rosa Giordano che hanno denunciato la vicenda e che continuano a chiedere la rimozione degli assessori. Ma c’è anche un altro risvolto della carta solidale che riguarda 52 famiglie che non hanno potuto ritirarla perdendone i benefici perché il postino non l’ha recapitata. Persa definitivamente perchè bisognava usarla con un primo acquisto entro il 15 settembre. 

Una vera beffa per chi sperava di usufruire della carta prepagata per comprare beni di prima necessità. Molti di questi non sanno di essere nell’elenco dei 1663 aventi diritto. Altri, che lo hanno scoperto per caso, hanno atteso la comunicazione tramite posta, così come avevano indicato gli uffici comunali, ma le lettere non sono mai arrivate. E ai servizi sociali ne sono tornate indietro 52. «Siamo riusciti ad avvisare persone che ai servizi sociali conosciamo perché usufruiscono di altre agevolazioni ed eravamo in possesso del loro recapito telefonico - hanno spiegato dagli uffici - ma nell’elenco ci sono anche nuclei familiari sconosciuti ai servizi sociali. Ci auguriamo che possa essere data una proroga».

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Nel disservizio si intravede una responsabilità del servizio di recapito postale. Infatti l’invio dell’avviso è avvenuto per posta ordinaria, quindi se il destinatario era assente nel momento in cui il postino ha bussato alla porta, la lettera doveva essere lasciata nella buca come si fa con una normale lettera. Insomma qualcosa non ha funzionato. E a pagarne le conseguenze sono state 52 famiglie. Beffate due volte.
 

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