Sistemi hackerati dall'Agro, in tre a processo: nel mirino anche squadre di serie A

Le accuse vanno dall’accesso abusivo a sistema informatico, intercettazione fraudolenta, falsificazione di comunicazione, sostituzione di persona, truffa e tentata truffa

Hackeraggi online
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di Nicola Sorrentino
Venerdì 22 Settembre 2023, 07:00
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Accessi ai sistemi di sicurezza di banche, società di investimenti e di calcio, per intercettare comunicazioni private e sostituire dati ed estremi bancari, con l’obiettivo di sottrarre grosse somme di denaro. In 3 sono stati rinviati a giudizio dal gup, per accuse che vanno dall’accesso abusivo a sistema informatico, intercettazione fraudolenta, falsificazione di comunicazione, sostituzione di persona, truffa e tentata truffa. I tre imputati risiedono nell’Agro, tra Pagani e Nocera Inferiore.

In due, secondo il pm, avrebbero messo a disposizione conti correnti sui quali far transitare i proventi dei tentativi di truffa. Stando all’indagine, la somma complessiva sottratta a privati ed istituti bancari si aggira sui 643mila euro. Una parte di quei soldi, circa 170mila euro, fu convertita in cripto moneta, in modo da ostacolarne identificazione e provenienza. I soldi furono trasformati in Bitcoin, moneta virtuale creata e scambiata in modo virtuale, attraverso un sistema di connessione. In ragione di ciò, viene contestato anche il riciclaggio.

Il processo per i tre comincerà il prossimo febbraio. Il meccanismo era il medesimo: uno dei tre intercettava le mail in arrivo dalle caselle di posta tra due soggetti, formava un falso messaggio e indicava gli estremi per eseguire i bonifici e ottenere i soldi. Il 33enne di Pagani, il solo ad avere abilità informatiche di questo tipo rispetto agli altri due, riuscì a bucare anche il sistema di sicurezza della Sampdoria. Il tentativo di truffa, pari a circa 70mila euro, fallì. Allo stesso modo andarono i tentativi contro società quali Empoli, Atalanta, Triestina e Feralpisalò. Tra le vittime ci sono note catene di supermercati, società di produzioni e alcune quotate in borsa.

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Nel collegio difensivo gli avvocati Francesco Fiore e Francesco Vicidomini. Sono 34 i capi d’accusa, con fatti che vanno dal 2018 al 2020. Il 33enne avrebbe utilizzato un telefono per riuscire nell’accesso abusivo dei vari sistemi.
 

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