Poletti: «Prevenzione per babygang
lavoro e sostegno al terzo settore»

Poletti: «Prevenzione per babygang lavoro e sostegno al terzo settore»
di Rossella Grasso
Mercoledì 31 Gennaio 2018, 11:47 - Ultimo agg. 12:34
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«Il lavoro è sempre una condizione essenziale che da valore all'esistenza dell'uomo e lo è anche per i giovani, una condizione che consente di decidere e di scegliere». Così Giuliano Poletti, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali che ha iniziato la sua gioranta a Napoli inaugurando il Rainbow Center di via Genovesi, luogo confiscato alle mafie e oggi riaperto alla cittadinanza per tutte le persone vittime di violenza. Un'occasione per parlare anche del fenomeno babygang a Napoli, subito dopo aver saputo che sono stati pòresi tutti gli aggressori di Gaetano, il ragazzo aggredito alla metro di Chiaiano. «Dobbiamo lavorare soprattutto per i ragazzi, affinchè abbiano condizioni di lavoro e non cedano alla  violenza», ha detto il Ministro.
 


«Noi lo stia mo facendo migliorando tutti gli strumenti che abbiamo messo in campo - ha continuato Poletti - da Garanzia Giovani che lavorerà molto sulla parte della tecnologia, dell'innovazione e della digitalizzazione e dunque di quelle professioni che sono ricercate ma che sono anche più vicine alle aspettative dei giovani. Insieme a questo la decontribuzione e tutti quegli strumenti che fanno si che l'impresa possa scegliere di attivarsi nel rapporto di lavoro con i più giovani e che consenta loro di fare esperienza. Abbiamo visogno di lavorare da una parte sapendo che c'è bisogno di sostenere con molta forza le competenze e il sapere, quindi formazione a tujtto campo, ma insieme al sapere c'è bisogno del saper fare, cioè la capacità di trasformare ciò che si impara nello studio in azione quotidiana e lavoro».

«Poi bisogna anche aggiungere al sapere e saper fare il saper essere - ha concluso Poletti - Quando una persona conosce delle cose e sa come applicarle, poi le applica insieme agli altri nei contesti, nelle imprese, nelle comunità. C'è un apprendimento che oggi è più complesso di ieri: prima te lo consegnava la scuola, oggi oltre a questo hai bisogno dell'esperienza, delle imrese e della comunità. È un processo più complesso sul quale bisogna continuare a lavorare. Noi abbiamo fatto in modo che le Istituzioni producano un contesto. Lo abbiamo fatto sostenendo il Terzo Settore per far sì che i cittadini che si organizzano in queste attività sentano lo Stato al loro fianco».
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