Sette anni e mezzo di sopravvivenza per il 70% dei pazienti, sono gli ultimi dati emersi dal Congresso Europeo di Oncologia, è la storia del melanoma che cambia corso.
Dati emersi dallo studio internazionale CheckMate 328 e presentati a Madrid dal coordinatore Paolo Ascierto, direttore del Dipartimento di Melanoma e Terapie Innovative dell’Istituto dei tumori di Napoli.
Lo studio ha valutato la terapia adiuvante del melanoma nei pazienti operati per metastasi senza successiva evidenza di malattia, comparando due gruppi per la durata di un anno di terapia.
Il primo gruppo è stato randomizzato a ricevere Nivolumab, mentre il secondo gruppo è stato trattato con Ipilimumab.
I risultati confermano la superiorità di Nivolumab in termini di tempo di comparsa delle recidive, e comparsa di metastasi a distanza. La forbice è del 26% di riduzione del rischio di recidiva e 24 % di riduzione del rischio di comparsa di metastasi a distanza.
C’è anche un altro dato a favore del Nivolumab: mostra di proteggere con maggior efficacia il paziente dal tempo della seconda comparsa di recidiva.