Cancro al seno, ecco la chemioterapia con pillole per combattere il tumore da casa: lo studio che dimostra l'efficacia

La cura sarà più efficace e meno tossica di quella tradizionale. I dati dell'Istituto europeo di oncologia di Milano

Cancro al seno, confermata l'efficacia della terapia con pillole per combattere i tumori da casa
Cancro al seno, confermata l'efficacia della terapia con pillole per combattere i tumori da casa
Venerdì 1 Settembre 2023, 13:53 - Ultimo agg. 2 Settembre, 08:05
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La chemioterapia metronomica contro il tumore al seno è più efficace e meno tossica di quella tradizionale. Questo il risultato dello studio accademico Meteora-II, coordinato dall'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano, con il patrocinio dell'IbcsG (International Breast Cancer Study Group) e pubblicato su Jama Oncology.

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Lo studio

Confermata l'efficacia della chemioterapia metronomica, la terapia con pillole a basse dosi da assumere a casa per combattere i tumori al seno in stadio avanzato. I dati, anticipati all'ultimo congresso Esmo (European Society of Medical Oncology) di Parigi, sono stati ben accolti dalla comunità scientifica e dai pazienti.

Lo studio, durato dal settembre del 2017 al gennaio del 2021, ha coinvolto 140 pazienti con tumore metastatico di tipo Er+/Erb2, provenienti da 15 centri oncologici italiani, a cui era stato somministrato un ciclo di chemioterapia o due cicli di terapia endocrina.

Le pazienti sono state randomizzate in due bracci: uno ha seguito lo schema metronomico Vex (Vinorelbina, Ciclofosfamide e Capecitabina) e l'altro ha assunto la chemioterapia tradizionale con Paclitaxel per via endovenosa. La terapia con lo schema Vex si è dimostrata superiore rispetto alla chemioterapia standard, relativamente all'efficacia e ad alcuni effetti collaterali, non causando per esempio la caduta dei capelli.

In sintesi, la terapia metronomica offre un controllo migliore della malattia perché rallenta il tempo di progressione di circa quattro mesi e riduce il rischio di dover interrompere la terapia per effetti collaterali, con un vantaggio in termini di tempo di tre mesi e mezzo.

Il beneficio è però soprattutto per la qualità di vita della donna: le pazienti non solo non perdono i capelli, ma non sono costrette a recarsi una volta al mese in ospedale per ricevere un'alta dose di farmaci, concentrata nel solo tempo dell'infusione, che può causare effetti avversi importanti.

Secondo i ricercatori, le tossicità ci sono anche con la somministrazione metronomica, con la differenza che possono essere gestite con la personalizzazione, adattando quindi i tempi e i modi dell'assunzione della terapia alle caratteristiche individuali di ogni paziente, e alla sua personale risposta ai farmaci.

Fondamentale che le pazienti assumano la terapia metronomica in centri oncologici superspecializzati per la medicina di precisione. «Abbiamo iniziato a studiare la terapia metronomica all'Ieo circa 25 anni or sono, sulla base di alcune evidenze precliniche che evidenziavano come i tempi e i modi di somministrazione giocassero un ruolo importante nelle cure chemioterapiche», dice Marco Colleoni, direttore della divisione di Senologia medica e co-chair del scientific committee dell'Ibcsg.

Il nome deriva infatti dal metronomo, che in musica misura il tempo: si seguono quindi tempi di somministrazione diversi per i farmaci, assunti a basso dosaggio e in maniera continuativa, con l'obiettivo di ottenere maggiore efficacia e minore tossicità.

 

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