Racket dei marciapiedi a Salerno: due arresti
In un'intercettazione il «sistema»

Racket dei marciapiedi a Salerno: due arresti In un'intercettazione il «sistema»
di Petronilla Carillo
Giovedì 2 Febbraio 2017, 06:50 - Ultimo agg. 18:42
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SALERNO - Mi sono spostato di là, dico la verità... alla pompa di benzina ci sta un mio amico, l’ho data a lui e la gestisce lui, tutte ragazze sue, capito? Sempre gente che da Casale va là...». Kadiu Ilir viene intercettato dagli uomini della Squadra mobile mentre racconta alle sue prostitute di aver ceduto l’area antistante il distributore ad un amico di Casal di Principe, invitandole a non occupare più quel posto perché non era più nella sua disponibilità. E alle stesse spiega anche il perché della sua decisione: doveva saldare un debito di 5mila euro, così aveva ceduto al suo creditore il «posto migliore», ovvero l’area della pompa di benzina. Anche perché, lui stesso ammette, «dopo l’omicidio di Alina nessuna donna più voleva lavorare in quel posto: «Voi non volevate più andare ... vi pregavo: andate, andate...voi mi rispondevate: no quando mai...»

Nel suo racconto l’uomo, soprannominato Elio, si lascia anche andare a qualche confidenza dicendo di aver gestito quell’area per quattro anni racimolando anche sufficienti guadagni. «Mena - dice nell’intercettazione alla Manna - io il giro lo so a memoria, sono quattro anni che tutte le sere...Ora si è fermato la, fino al 10 gennaio si lavorava e ti potevi arricchire veramente...». È lo stesso, poi, a consigliare alle donne dove lavorare: più che a Licola, dove avrebbero faticato per guadagnare 40 o 50 euro, secondo lui era la zona di Campolongo la più fruttuosa, dopo Pontecagnano e Battipaglia, dove sarebbero riuscire a prendere 300-400 euro a testa: «Il lavoro fatto nella zona di Salerno da sempre soddisfazioni economiche». 

È sempre lui a portare l’attenzione degli inquirenti su Kristian Marku che, a suo dire, controllava la prostituzione di Lyuda : «stava sempre dietro di lei, anche a guardarla, al posto mio...». 

Secondo il racconto delle prostitute, Kadiu oltre a reclutarle le accompagnava in litoranea e tratteneva per se i guadagni o come «prezzo» per la protezione, come compenso per l’accompagnamento o anche come tangente per l’occupazione del posto.
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