Rincorre il vicino con un coltello per ucciderlo
dopo una lite: condannato a cinque anni

Rincorre il vicino con un coltello per ucciderlo dopo una lite: condannato a cinque anni
di Nicola Sorrentino
Lunedì 1 Febbraio 2021, 05:50 - Ultimo agg. 06:45
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Lo aveva rincorso fino all’interno di una chiesa, dopo l’ennesimo litigio, armato di coltello e una noccoliera nascosta nei pantaloni. Diventa definitiva la condanna per un 51enne di Cava, Giuseppe Laierno, giudicato colpevole a 5 anni e 2 mesi di reclusione, dopo il vaglio ultimo della Cassazione, che ha ora depositato le motivazioni. I giudici hanno rideterminato la pena per l’imputato, riducendola di poco rispetto a quanto deciso in Appello.

I fatti risalgono al 17 ottobre 2015, a Cava de’ Tirreni, ma per la genesi dell’episodio bisogna tornare a due mesi prima.

Nel mese di maggio, infatti, i rapporti tra il primo e la vittima si incrinarono: il cane dell’imputato aveva infatti morso il suo vicino, un 30enne. Circostanza che costò una denuncia a Laierno. I rapporti tra i due da quel momento peggiorarono, fino a quel 17 ottobre, quando l’imputato raggiunse il vicino in casa colpendolo prima alle spalle e poi in faccia. Con sé aveva un coltello con lama di 12 centimetri e una noccoliera. La vittima riuscì a scansare i fendenti, a reagire e a fuggire in strada. Tutto questo avvenne alla presenza del figlio della parte lesa, di 3 anni. L’uomo si diresse a gran velocità nei pressi della chiesa del San Salvatore, ma notò che l’imputato gli era poco dietro, urlandogli contro minacce di morte. Questo, secondo quanto contestò all’epoca la Procura di Nocera Inferiore, con le minacce verbalizzate dalla polizia che svolse le indagini. La vittima trovò rifugio in chiesa, aiutato dal parroco che lo nascose nella sacrestia. Il sacerdote stava celebrando la messa, che fu costretto a interrompere complice l’irruzione dell’uomo. Quest’ultimo tentò di aprire la porta della sacrestia, colpendola con calci e pugni. A fermarlo fu solo l’intervento della polizia, che lo arrestò in flagranza di reato.

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