Il Comune di Cava de’ Tirreni condannato a risarcire i genitori di un ragazzino vittima di un grave incidente stradale che gli ha causato l’asportazione della milza. È quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, terza sezione civile, accogliendo il ricorso dei legali della famiglia, gli avvocati Giuseppe Macario e Gennaro Guida dopo che sia in primo che in secondo grado l’Ente aveva incassato una assoluzione. Ora il fascicolo passa nuovamente alla Corte d’Appello di Salerno per la quantificazione del risarcimento e delle spese di Cassazione.
La storia è brutta ma di quelle che potrebbero capitare a chiunque. Al centro del dibattimento la pericolosità dei paletti acuminati che dividono piazza San Francesco dalla strada che porta al pronto soccorso dell’ospedale di Cava. La vittima è un minore il quale, percorrendo con la sua bicicletta il marciapiede slittò, a causa dell’umidità presente sul suolo, sbattendo con la ruota anteriore contro uno dei paletti di delimitazione. Il ragazzino fu sbalzato dal sellino, cadde con l’addome sulla sommità acuminata di uno di questi paletti, installati in violazione dell’articolo 180 comma 5 del Regolamento di attuazione del codice della strada, secondo i giudici della Suprema Corte, e riportò gravi lesioni personali che resero necessario l’asportazione chirurgica della milza per salvargli la vita.
Secondo le precedenti Corti, ci sarebbe stata la responsabilità della vittima ritenendo che il minore avrebbe avuto la possibilità di «evitare il pericolo osservando l’ordinario obbligo di prudenza e negando la presenza di alcuna insidia sul percorso dell’incidente».