Aversa, medico travolto sulle strisce pedonali, il pm: «Tre anni al guidatore»

La madre della vittima: "Sono sconvolta per una richiesta così bassa"

Aversa, medico travolto sulle strisce pedonali, il pm: «Tre anni al guidatore»
Giovedì 15 Febbraio 2024, 09:04 - Ultimo agg. 13:55
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A distanza di cinque anni da un tragico incidente stradale a seguito del quale perse la vita un giovane medico di Aversa, Giuseppe Capone, 32 anni, investito da un'auto guidata da un 18 enne del luogo da poco patentato, il pm del Tribunale di Napoli Nord ha formulato la sua requisitoria. Il magistrato ha quantificato una richiesta di pena di 3 anni e 6 mesi per l'investitore che oggi ha 23 anni. L'imputato, S.D.M., è accusato di omicidio stradale, un reato che, a seconda dei casi, va precisato, prevede una pena che oscilla dai 5 ai 10 anni.

Il processo si svolge con rito ordinario davanti al giudice monocratico del tribunale normanno dove, ieri, i familiari della vittima Gaspare Capone, ginecologo in pensione, la moglie, professoressa Sandra Motti e la figlia Alessandra ascoltando la requisitoria, hanno ripercorso con maggiore dolore alcuni passaggi di quel terribile incidente del gennaio 2019 in cui perse la vita Giuseppe. L'accusa ha escluso l'omissione di soccorso contestata nell'iniziale capo di imputazione in quanto l'auto non si fermò immediatamente dopo l'investimento, ma tornò sul posto per i soccorsi dopo 10/15 minuti.

Ieri hanno preso la parola anche i legali di parte civile, gli avvocati Goffredo Grasso e Silvio Ciniglio che hanno chiesto al giudice una pena rigorosa ed esemplare.

Delusa invece la famiglia: «So che si tratta di una richiesta di condanna, ma sono sconvolta emotivamente per la quantificazione ha commentato la professoressa Motti, madre di Giuseppe come famiglia ci rimettiamo a quanto hanno evidenziato durante la discussione i nostri legali. Ad oggi sono cinque anni di processo, non mi aspettavo tutto questo tempo».

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Cinque anni per avere giustizia che non cancellerà mai dolore e sofferenza rendendo ancora più snervante l'attesa. La sentenza, con le discussioni della difesa, degli avvocati Alfonso Quarto e Giuseppe Stellato, è prevista per il 13 marzo. Il tragico incidente accadde in via Salvo d'Acquisto. Secondo la ricostruzione delle forze dell'ordine, il diciottenne (all'epoca) viaggiava a bordo di una Mini Cooper: l'impatto mortale avvenne il 7 gennaio del 2019 intorno alle 20.30 nei pressi delle strisce pedonali, mentre la vittima stava tornando a casa dalla palestra. Purtroppo, l'impatto fu letale e a nulla valsero i soccorsi. Una vicenda che ha sconvolto anche la famiglia dell'imputato, figlio di un noto professionista normanno. A S.D.M. fu subito ritirata la patente, ma l'alcoltest e gli esami tossici risultarono negativi: nel capo di imputazione si evidenzia la velocità sostenuta dalla potente auto, non inferiore ai 70 chilometri all'ora - doppia rispetto quella consentita in un centro urbano in prossimità delle strisce pedonali segnalate da un cartello e con un limite di 30 chilometri all'ora - oltre alla contestazione di non essersi fermato immediatamente per i soccorsi. In auto con il ragazzo alla guida, c'erano altri tre giovani sentiti durante le successive indagini. In memoria del giovane medico è stata anche dedicata un'aiuola proprio nel luogo di quella tragedia, all'angolo con l'ingresso del Palazzetto dello Sport, dove è già collocata, dal dicembre 2021, una panchina bianca sempre in ricordo di Giuseppe realizzata con il patrocinio del Comune di Aversa e voluta dalla famiglia del medico per commemorare tutte le vittime della strada.

L'intento fu quello di ricordare non solo Giuseppe ma tutte le vittime della strada. Un invito ad evitare altre perdite umane sulla strada e la distruzione di altre famiglie. Sin dalla morte del loro figlio, i coniugi Capone-Motti sono stati in prima linea per la diffusione della cultura dell'educazione stradale, soprattutto tra i giovani.

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