Schiaffi e insulti ai bambini disabili, scagionati due dei sette dipendenti di Villa dei Fiori

Una delle violenze subite dai bambini disabili
Una delle violenze subite dai bambini disabili
di ​Nicola Sorrentino
Martedì 19 Gennaio 2016, 14:48
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NOCERA INFERIORE - Per due delle sette persone indagate per maltrattamenti verso ragazzi disabili in cura presso Villa dei Fiori non c’erano colpe. Lo ha detto il Tribunale del Riesame di Salerno, che giorni fa ha annullato l’ordinanza cautelare per Giancarlo Galotto e Gaetano Polichetti. Il primo accompagnatore, il secondo autista, unici ancora ai domiciliari, essendo gli altri 5 indagati già liberi su decisione del gip Giovanna Pacifico.

Ma se per questi cinque, lo stesso giudice aveva valutato (dietro istanza degli avvocati) la sola assenza di pericolo di reiterare il reato (gli indagati erano stati tutti sospesi dalla struttura), per gli ultimi due il Riesame è andato oltre. I giudici salernitani sono entrati nel merito, analizzando la posizione dei due ex dipendenti, oltre alle singole intercettazioni ambientali che li riguardavano. E la conclusione alla quale sono giunti ridimensiona, anche se in parte, l’impianto accusatorio della Procura. In breve, le condotte dei due non «hanno integrato il reato di maltrattamenti».
 
La sintesi è che nessuno dei due era colpevole e dunque, non andavano arrestati. Singolare il caso di Galotto, difeso dall’avvocato Valerio De Nicola, che ha trascorso quasi un mese agli arresti domiciliari per soli 6 giorni di lavoro presso la struttura nocerina. All’epoca del blitz, Galotto aveva già concluso il suo periodo di mansioni presso la casa di cura. Lo stesso discorso è valso per Polichetti, difeso dal legale Bonaventura Carrara. Nelle accuse che la Procura ha mosso ad entrambi, vi era anche l’aver taciuto sulle presunte violenze che sarebbero state commesse davanti ai loro occhi.

Non è escluso che le rispettive difese avanzino ora, alla luce del giudizio del Riesame, un risarcimento per ingiusta detenzione. L’indagine condotta dal pm Giuseppe Cacciapuoti, nata dopo la denuncia di due genitori, si avvia ora ad una chiusura definitiva, al termine della quale lo stesso deciderà se chiedere o meno il processo per tutte le posizioni.  Le accuse riferiscono di autisti e accompagnatori maltrattare verbalmente e fisicamente diversi pazienti all’interno dei pullman della casa di cura.

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