Avellino-Benevento 1-0: il gol di Sgarbi doma Auteri

Una vittoria con vista Playoff

Avellino-Benevento 1-0
Avellino-Benevento 1-0
di Marco Ingino
Martedì 16 Aprile 2024, 09:59 - Ultimo agg. 11:58
4 Minuti di Lettura

Come era prevedibile, l'antipasto playoff tra Avellino e Benevento è stato più gustoso sugli spalti che in campo. Almeno fino al gol da cineteca di Lorenzo Sgarbi, destinato ad entrare nella storia, il derby delle zone interne campane, giocato per la prima volta 100 anni fa tra gli irpini che indossano con orgoglio la maglia con il colore dell'Anthemis e i sanniti che portano quelli della Strega, ha sostanzialmente avuto un sapore agrodolce.

Lo stesso dell'intera stagione che ha visto le due favorite della scorsa estate inchinarsi alla sorpresa Juve Stabia, volata in B con tre giornate di anticipo.

Un epilogo ancora amaro per entrambe, condannate adesso a dare un sapore diverso alla loro stagione attraverso la post season che, alla luce del risultato di ieri sera, vede l'Avellino nettamente favorito per l'accesso alla post season dalla seconda fase nazionale, i classici quarti di finale. Da secondi o terzi in classifica, però, le due deluse del girone C dovranno sicuramente sudare le proverbiali sette camice per trionfare in quello che si presenta come un campionato diverso. Un mini torneo che si giocherà sui nervi, il collettivo, l'agonismo e la cura del particolare.

Ingredienti che ieri le due squadre hanno assaporato in una sorta di primo assaggio di quello che sarà il clima, in campo e fuori, della post season. Non a caso agonismo e tatticismo, come era pronosticabile, hanno finito per oscurare, ben oltre la metà della ripresa, lo spettacolo in campo. Troppo alta del resto la posta in palio per lasciarsi andare a preziosismi o giocate strappa applausi su entrambi gli schieramenti. Inevitabilmente il 3-5-2 classico di Michele Pazienza, che ha preferito inizialmente fare a meno di Sgarbi, e il rivisto 3-4-3 di Gaetano Auteri, che ha dato libertà di azione a Pinato sull'intero fronte offensivo, hanno finito per annullarsi a vicenda. In un primo tempo costellato da tanti falli e davvero pochissimi tiri in porta, se si eccettua un colpo di testa di Cionek e una conclusione telefonata di Ciciretti, è stato comunque l'Avellino ad avere per primo l'episodio chiave che poteva incanalare il match su un altro binario.

Allo scoccare del 34esimo, infatti, il contatto tra Gori e Pastina in area non è stato ritenuto degno del tiro dagli undici metri da parte da Andrea Bordin di Bassano del Grappa. Una delle poche emozioni in 45 minuti di solo agonismo che, in una partita così equilibrata, poteva rivelarsi decisivo almeno quanto l'azione costruita ad inizio ripresa dal tandem Starita-Perlingieri. Il 19enne sannita, quasi al cospetto di Ghidotti, si è fatto stregare dal portiere di casa.
Due fiammate nel bel mezzo della noia fino a quando Pazienza non ha deciso di osare gettando nella mischia Ricciardi e Sgarbi. I due innesti, indovinati e decisivi, hanno portato vitalità e pure Gori al tiro da buona posizione ma Paleari ha confermato di essere un portiere sprecato per questa categoria. Un valore aggiunto per i sanniti che, al 74esimo, proprio su una triangolazione tra Sgarbi e Ricciardi si è ripetuto uscendo in maniera tempestiva sull'esterno irpino. Pericolo subito pareggiato da Pinato che, nel finale trilling, ha scosso la rete esterna di Ghidotti facendo scorrere un brivido sulla schiena dei diecimila del Partenio Lombardi. Un pericolo che per Lorenzo Sgarbi ha avuto un effetto energizzante.

Il bolzanino, proprio come l'aveva studiata e immaginata Pazienza alla vigilia, ha estratto dal suo repertorio l'arma segreta oleata per l'intera settimana. Il suo estro, concentrato nel suo potente destro, per adesso ha probabilmente messo un timbro indelebile sul secondo posto e un derby da ricordare che sigla la pace tra ultras e squadra. A fine gara i giocatori sono stati invitati ad esultare insieme alla curva Sud.

© RIPRODUZIONE RISERVATA