Con Francesco Calzona aveva cominciato addirittura titolare. Ma è stato un fuoco di paglia e non solo perché aveva sostituito capitan Di Lorenzo sulla fascia destra, ma anche perché da quella trasferta di Cagliari Pako Mazzocchi non ha più rivisto il campo.
E se Di Lorenzo si è ripreso – come era facilmente intuibile - la fascia destra per lui, napoletano di Barra, non c'è stato spazio neppure sull'out mancino dove pure aveva macinato chilometri. Sia con la maglia della Salernitana – da dove è arrivato nel mercato di gennaio, sia con quella del Napoli quando ha sostituito Olivera o Mario Rui. Ma con Mazzarri – che lo aveva fortemente voluto all'ombra del Vesuvio – era un conto. Con Calzona che applica un gioco offensivo e pratica il canonico 4-3-3 è un altro. E in questo caso i conti, numericamente parlando in termini di presenze, non tornano affatto per Mazzocchi.
Pako è più un “quinto” di centrocampo – ma con un modulo ovviamente diverso - che un terzino vecchio stampo. E nello scacchiere tattico di Calzona sta facendo maledettamente fatica a trovare spazio. Basti pensare che finora – Cagliari a parte – ha scaldato soltanto la panchina nelle altre sei gare di campionato compreso le due di Champions con il Barcellona da quando calzona è salito sulaltolda della nave.
La sua gara migliore probabilmente si è registrata al Maradona contro il Verona quando fu tra i protagonisti della rimonta sugli scaligeri sfornando l'assist per Kvaratskhelia e duettando spesso e volentieri sull'out mancino con il georgiano. Pako morde il freno, scalda la panchina, e non fa altro che aspettare il suo momento.