Riesame per i responsabili dell'attentato dell'anno scorso al centro per l'impiego di Avellino. Il giudice annulla l'ordinanza di carcerazione dei due «bombaroli» nella parte che concerne le finalità eversive del gesto.
Ieri gli avvocati Nello Pizza, Gaetano Aufiero e Rolando Iorio hanno discusso davanti ai giudici della decima sezione, peri due indagati Ubaldo Pelosi, 52enne consulente commerciale avellinese, e Carmine Bassetti, 49enne restauratore, nato nel Regno Unito ma residente ad Avellino. Entrambi erano accusati di attentato per finalità terroristiche e di eversione dell'ordine democratico. I due sono coloro che fecero esplodere l'ordigno che danneggiò il portone del Centro per l'impiego ad Avellino nel maggio dello scorso anno. Uno sarebbe l'autore materiale, l'altro l'uomo che guidò la vettura utilizzata per compiere l'attentato. I legali hanno chiesto l'annullamento delle misure cautelari in carcere per entrambi gli indagati focalizzando l'attenzione, dal loro punto di vista, sull'assenza dei gravi indizi di colpevolezza. Inoltre, ad avviso dei difensori, non vi sarebbe, nell'azione addebitata ai loro assistiti, alcuna finalità terroristica, dunque la stessa andrebbe ricondotta nel meno grave reato di danneggiamento. E infatti i giudici della decima sezione del tribunale della Libertà di Napoli hanno annullato la parte dell'ordinanza relativa proprio alla finalità terroristica. Resta in piedi l'accusa di danneggiamento e quella di porto di materiale esplodente.
I due - stando a quanto ricostruito dagli inquirenti - farebbero parte di un'ampia ed eterogenea realtà ostile ai provvedimenti restrittivi adottati dal Governo nel marzo 2020 per fronteggiare l'emergenza Covid.