Avellino, detenuto ferito da compagni di cella: ricoverato in codice rosso

Il soggetto aveva dichiarato di essersi ferito cadendo

Detenuto ferito da compagni di cella: ricoverato in codice rosso
Detenuto ferito da compagni di cella: ricoverato in codice rosso
di Katiuscia Guarino
Domenica 25 Febbraio 2024, 10:08
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Un detenuto di 28 anni è stato gravemente ferito nel carcere di Avellino. Si sospetta l'aggressione con un'arma a punta da parte di altri reclusi, forse in seguito a una lite. Il 28enne è stato trasportato d'urgenza al pronto soccorso dell'ospedale Moscati dagli agenti penitenziari dove è stato sottoposto ad accertamenti. Tutt'ora è ricoverato in gravi condizioni. Il detenuto, quando è giunto nel nosocomio di contrada Amoretta, avrebbe dichiarato di essersi ferito cadendo.

Ma gli accertamenti successivi hanno insospettito il personale medico che, come da prassi, ha allertato i vertici del carcere e della polizia penitenziaria.

Sulla vicenda indagine in corso dei carabinieri. Si sospetta, dunque, l'aggressione da parte di altri detenuti che avrebbero picchiato con violenza il 28enne campano e poi ferito con un'arma rudimentale a punto.

Forse uno strumento realizzato dagli stessi detenuti. Il 28enne resta ricoverato al Moscati, le sue condizioni sono gravi. Non appena il quadro clinico lo consentirà, potrebbe essere nuovamente sentito per cercare di capire meglio cosa sia accaduto. Ma ieri sono state trovate a Bellizzi anche spranghe di ferro artigianali e due cellulari nella cella del detenuto di Marcianise, che cinque giorni fa si era opposto al trasferimento in un altro penitenziario tenendo in scacco agenti e vertici della struttura per alcune ore.

L'operazione che ha portato al rinvenimento delle spranghe e dei telefoni è stata condotta dagli agenti di polizia penitenziaria nell'ambito di perquisizioni ordinarie nella sezione detentiva. Il detenuto 46enne di Marcianise, ristretto nella Sezione Reati Comuni, condivide la cella con altri due compagni. I poliziotti hanno perquisito il locale, trovando le spranghe, uno smartphone e un microcellulare. Il tutto è stato sottoposto a sequestro. Sono state avviate indagini per accertare a chi appartenesse il materiale. Quindi, per cercare di capire se le spranghe siano state costruite artigianalmente dal detenuto di Marcianise oppure dagli altri compagni con il quale condivide la cella. Appena cinque giorni fa il 46enne si era reso protagonista di minacce e resistenza agli agenti perché si opponeva al suo trasferimento in un altro carcere fuori regione.

Alla base della sua azione, anche il fatto che la moglie si trova reclusa nella sezione femminile del carcere di Bellizzi Irpino. Quindi, ha la possibilità di poterla incontrare durante i colloqui interni. Il detenuto, proveniente da un'altra struttura, è un soggetto aggressivo.Cinque giorni fa, invece, aveva creato caos e disordini nel carcere. «Faccio una strage», aveva urlato, minacciando gli agenti del Nucleo Traduzione e gli altri poliziotti, con un coltello e un tirapugni rudimentali, mentre tentavano di farlo salire nel mezzo per poterlo trasferire. Minacce rivolte anche alla direttrice che era intervenuta per mediare e cercare di riportarlo alla calma.

A un certo punto il detenuto è riuscito a scappare fino a raggiungere l'intercinta dell'istituto. Ma poi si è dovuto fermare. Gli agenti si sono così fatti consegnare le armi rudimentali che aveva con sé: un coltello e un tirapugni, realizzati dallo stesso detenuto e con molta probabilità ricavati da lattine. Tali oggetti sono stati sottoposti a sequestro. Per lui è scattata la denuncia. Mentre il trasferimento era stato sospeso.

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