Weekend di studio e di dibattito sul patrimonio immateriale della Campania a Paestum, dove oggi e domani, si parlerà delle tradizioni e delle fondamenta culturali e spirituali della nostra regione. Accanto a esperti di Belle Arti, docenti universitari di Antropologia e rappresentati istituzionali, oggi relazionerà anche il presidente dell’Unpli provinciale Giuseppe Silvestri. «È un’occasione per raccontare le radici antropologiche di tante manifestazioni popolari dell’Irpinia. I Carnevali, per esempio, sul nostro territorio differiscono dalle manifestazioni omologhe più commerciali, come Viareggio e Venezia, in quanto affondano le loro radici su archetipi culturali sedimentati nei secoli».
L’Irpinia, infatti, si caratterizza per le sue origini contadine. «L’assetto della civiltà contadina è alla base di una ritualità tramandata da secoli. Con le Zeze, i Carri, si gettano le basi di una grande festa popolare, che coinvolge tutte le generazioni dei singoli paesi, trasformando le comunità in un’unica, grande famiglia. La bellezza dei costumi, delle danze, delle musiche sono elementi attrattivi, idonei a portare nei nostri territori un turismo culturale».