Inaugurata nella sede della Stazione sperimentale industria delle pelli e delle materie concianti del Parco tecnologico Adriano Olivetti di Pozzuoli la mostra La casa del guanto della Stazione sperimentale pelli. Un patrimonio fra tradizione, formazione e innovazione (1952-1975). L’evento fa parte delle iniziative per il centenario di Cpmc, rivista ufficiale della Stazione il cui primo numero fu pubblicato nel 1923, e della pubblicazione del primo numero del 2023 che ha un focus dedicato a Cuoio e Made in Italy: i nuovi strumenti per la sostenibilità e circolarità delle produzioni.
Un patrimonio tra tradizione, innovazione e formazione. In tale ottica si richiamano in particolare i distretti conciari di Solofra, ma anche di Santa Croce sull’Arno e Arzignano, che saranno impegnati con visite didattiche di scuole e Università per fare rete proponendo corsi di studio inerenti al design, fashion e artigianato.
La casa del guanto presenta l'avvio dei corsi di istruzione professionale del settore guantario, un patrimonio di tradizione, formazione e innovazione che valorizza una antica vocazione e un primato di Napoli. Il progetto espositivo è stato realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli che ne ha curato allestimento e impostazione grafica. Nell'ambito della Mostra saranno esposte per la prima volta le foto dell’archivio SSIP che narrano lo svolgimento dei corsi di formazione e manufatti della produzione guantaria, alcuni dei quali donati dall’azienda dismessa Temin. L’ultima sezione della Mostra sarà dedicata al guanto come accessorio e linguaggio del fashion nell’ambito della moda fra gli anni ‘50 e‘70. Saranno organizzate visite didattiche con scuole e Università che propongono corsi di studio inerenti il design, il fashion, l’artigianato. La casa del guanto è una Mostra dinamica e itinerante: Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN), avrà il 19 e 20 luglio un momento dedicato nell’ambito della fiera internazionale Lineapelle a New York e sarà al Museo della Moda Napoli - Fondazione Mondragone il 30 novembre.
A presentare l’iniziativa sono stati per la Ssip il direttore generale Edoardo Imperiale, che ha coordinato gli interventi, e Serena Iossa (responsabile Politecnico del Cuoio) e Carmelina Grosso (responsabile Biblioteca), coordinatrici della mostra.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, in una lettera inviata per l’occasione al direttore generale Ssip Edoardo Imperiale, ha sottolineato: «Il guanto in pelle è un accessorio in cui si concentra l'essenza del Made in Italy: artigianalità, originalità, eleganza ed esclusività. Un settore che continua a custodire, con invariata passione, il saper fare dei nostri artigiani e che negli anni è stato in grado di evolversi per preservare la propria competitività. Tutela dei valori della tradizione e attenzione sempre maggiore all'innovazione: un binomio alla base del rinnovato successo del Made in Italy, ben sintetizzato dal vostro settore, e che vede il Ministero delle Imprese e del Made in Italy attivamente impegnato al fianco delle imprese. La mostra offre anche l'occasione per esaltare il fascino di un mestiere tramandato per decenni, dando concretezza a un'operazione culturale che caratterizzerà i prossimi mesi dell'azione governativa. Con il prossimo disegno di legge sul Made in Italy avvieremo iniziative per accentuare e valorizzare il patrimonio del nostro Paese, intervenendo in maniera significativa nel processo di formazione delle competenze. Deve passare il messaggio che anche il lavoro manuale e creativo, che caratterizza il guanto come ogni altro prodotto Made in Italy, è arte».
Per il direttore generale Ssip Edoardo Imperiale: «l'interesse mostrato dal Governo va nella giusta direzione. Il Ministro Urso ha colto lo spirito della nostra iniziativa che tutela una grande tradizione per proiettarla nel futuro. La Ssip, fra i più antichi enti di ricerca del Paese, vuole dare e può dare un contributo per rilanciare la filiera della pelle e del cuoio. Lo facciamo valorizzando tradizioni antiche che devono essere ripensate e modernizzate, consegnando all'intero comparto la capacità di innovare i processi di produzione e di prodotto. Assicuriamo queste attività con il nostro know-how, con l'alta tecnologia di laboratori, con l'elevata qualità e la formazione del capitale umano. E' una grande scommessa del Paese, una partita da giocare per la competitività del nostro sistema e per la crescita dei livelli occupazionali».