San Michele di Serino, sigilli alla casa di riposo: «Trovati farmaci scaduti»

Ieri mattina è stato eseguito il provvedimento di sequestro della struttura

San Michele di Serino, sigilli alla casa di riposo: «Trovati farmaci scaduti»
di Katiuscia Guarino
Martedì 5 Marzo 2024, 08:08
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Scattano i sigilli per la struttura residenziale socio-assistenziale Villa Patrizia di San Michele di Serino: i locali non erano agibili e nel corso delle ispezioni sono stati rinvenuti presidi sanitari e farmaci scaduti. Trasferiti i dieci ospiti presso i familiari e in altri centri. Ieri mattina è stato eseguito il provvedimento di sequestro della struttura disposto dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica di Avellino, diretta dal procuratore Domenico Airoma.

Sono stati i carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Salerno, in collaborazione con i colleghi della Stazione di Serino, l'Asl di Avellino e il Consorzio dei Servizi Sociali di Atripalda, a dare esecuzione al sequestro.

Il legale rappresentante è ritenuto responsabile di non aver ottemperato all'ordinanza «contingibile e urgente» di chiusura emessa dal sindaco, in quanto priva di autorizzazione all'esercizio. Dalle indagini condotte dai carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Salerno e dai militari di Serino, è emerso che i locali destinati a «gruppo appartamento», oltre a non possedere il titolo abilitativo, non erano muniti di agibilità.

Nel corso delle ispezioni igienico-sanitarie, i Nas hanno appurato che nella struttura erano ospitate persone interdette e non autosufficienti (dieci appunto in totale; erano undici fino a qualche giorno fa). Hanno poi sequestrato farmaci, anche ad uso psichiatrico, presidi chirurgici e dispositivi medici scaduti, conservati insieme a quelli in corso di validità. Non solo. Riscontrate, secondo quanto venuto fuori dalle ispezioni, altre carenze: sul carrello della terapia sono stati trovati dai carabinieri bicchieri sporchi di calcare e una confezione di farmaci scaduti, oltre a schede relative al registro delle terapie prive di firma del medico, dell'infermiere e delle date di somministrazione. Di qui, l'adozione di provvedimenti consequenziali da parte degli organi competenti. Il Consorzio dei Servizi Sociali di Atripalda, in qualità di amministrazione competente, ha chiesto all'amministrazione comunale di procedere alla chiusura della residenza. Atto che il primo cittadino ha immediatamente adottato. Ma senza effetti.

Il sindaco Michele Boccia, in virtù delle irregolarità emerse nel corso dei controlli da parte degli uomini dell'Arma, ha infatti emesso l'ordinanza di cessazione, che andava ottemperata entro il 30 settembre scorso. Così però non è stato. I successivi accertamenti dei carabinieri del Nas hanno portato a scoprire che la struttura (che si trova lungo via Taverna Ferriera), di fatto, era ancora funzionante. Di conseguenza, è scattata la richiesta di sequestro da parte della Procura della Repubblica di Avellino che è stata accolta dal gip del Tribunale del capoluogo. E ciò al fine di evitare la reiterazione dell'inosservanza dell'ordinanza di chiusura. Ieri mattina, dunque, sono stati scattati i sigilli per il sequestro preventivo da parte dei carabinieri. Gli ospiti sono stati riaffidati ai rispettivi familiari o trasferiti in altre strutture autorizzate e idonee.

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