Falsi frutti, una canzone d’amore al Selenio

Il cantautore Ciro Zerella dopo “Cara maestra” torna con un nuovo brano “Falsi frutti” «È nato da un giro di accordi al piano che ricordava una produzione fantascientifica»

Il cantautore Ciro Zerella in arte Selenio
Il cantautore Ciro Zerella in arte Selenio
di Massimo Roca
Martedì 5 Marzo 2024, 00:00
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Una canzone d’amore scritta con il metodo scientifico: Selenio, al secolo Ciro Zerella, ritorna con un nuovo brano. Dopo la splendida Cara Maestra ho di nuovo perso (in feat. con Francesco Lettieri), ecco Falsi frutti. La citazione botanica da dottore in agraria in realtà apre un mondo su un testo dedicato ad una donna interdimensionale, angelica, ma che vive in carne ed ossa da qualche parte nel nostro universo (o forse in un altro). Un donna che possiede tutta la fragilità e la testardaggine degli esseri umani.

Una ragazza delle stelle che si riscopre controversa, ibrida, complessa, libera ai nostri occhi. «Il brano è nato da un giro di accordi al piano che ricordava produzioni fantascientifiche di cui sono appassionato» spiega Selenio. «Il raccontare di donne, più che di uomini è sempre stata una mia prerogativa. È successo con Tutta bianca e I tuoi denti. Spesso mi accorgo di avere più punti in contatto con le donne che con gli uomini. Bisognerebbe chiederlo alla mia ex psicologa. Non ho mai approfondito. Mi è sempre andato bene così. Forse pesano anche i miei ascolti. Sono un estimatore dei Diaframma: nei loro testi si parla costantemente di donne».

Ed a proposito di fantascienza: «Mi piace la visione delle donne palesata sul grande schermo da Ridley Scott, una donna che non viene mai vista con una lente ecco particolare, ma è sempre equiparata agli uomini in modo naturale». E questo metodo scientifico? «Dico delle cose che sono scientificamente acclarate o dibattute. Per esempio la teoria del multiverso o il concetto dei falsi frutti. Mi è capitato di suonarla in anteprima ad Atripalda. Nel pubblico un’insegnante di filosofia ha detto di aver trovato della filosofia in questo testo, dimostrando la capacità delle opere non lineari di offrire molteplici visioni». In questa circostanza, musicalmente, viene in mente Brunori Sas: «Brunori mi piace molto e mi fa piacere se viene riconosciuto. Lavoro con Paolo “Fractae” Caruccio e Sara “Carosena” Sibona in studio. Sara ha portato un tocco speciale al nostro lavoro. Spero che le nostre canzoni, con i riferimenti italiani ed internazionali del caso, siano gradite». Il mix ed il master sono a cura di Raffaello Pisacreta (Mood Records Studio di Atripalda). L’etichetta è la Tsck Records. La copertina è stata realizzata da Federica Alviggi (e poi digitalizzata da Laura Papa): «Federica si era ritirata dal mondo artistico. L'ho rimessa dentro con un mezzo inganno, aveva già lavorato a Sotto casa tua». Si è scoperchiato il vaso di Pandora: Sangiovanni, Ghemon, Salmo, Mr Rain: è un coro unanime contro l’industria discografica rea di aver ridotto gli artisti a polli di batteria.

«È un po’ il segreto di Pulcinella, però è importante che il problema venga sollevato dagli artisti di vertice. Personalmente sono uno che antepone la sostanza alla forma. Penso che la forma sia forma e la sostanza sia sostanza. Poi la forma può essere un modo per presentare meglio la sostanza, ma non deve secondo me mai prevaricarla e mai essere più ingombrante della sostanza stessa. Altrimenti si rischia di non avere più il focus sull'arte. A quel punto vincerebbe il commerciante, che è un mestiere nobilissimo, antichissimo e, ripeto che comporta tanti sacrifici, ma non c'entra più di tanto con la musica. La musica dovrebbe essere un'arte prima e poi marketing, che è fondamentale ma deve essere al servizio dell’arte».