Clan Partenio, il virus frena il processo:
​contagiati gli imputati in carcere

Clan Partenio, il virus frena il processo: contagiati gli imputati in carcere
di Alessandra Montalbetti
Mercoledì 4 Novembre 2020, 08:19
2 Minuti di Lettura

Coronavirus anche tra i detenuti, a rischio l'udienza di apertura dell'istruttoria dibattimentale del processo sul Nuovo Clan Partenio. L'udienza, fissata per venerdì prossimo, potrebbe saltare in quanto alcuni imputati, sottoposti alla misura cautelare in carcere dall'ottobre 2019, sono risultati positivi al Coronavirus. Dunque impossibile consentire la partecipazione degli stessi al processo in videoconferenza che si svolge nell'aula Ticino 3 nel carcere Poggioreale. Sei agenti di polizia penitenziaria e 69 detenuti nel carcere di Terni sono positivi al Covid. Il focolaio di Vocabolo Sabbione preoccupa i sindacati di polizia che denunciano una situazione molto pesante che mette a rischio anche lo svolgimento dei processi nei quali sono coinvolti i detenuti positivi. Intanto l'udienza di venerdì potrebbe saltare anche perché un avvocato impegnato nella difesa di alcuni imputati è positivo al Coronavirus e ha già presentato l'istanza di rinvio per legittimo impedimento.

Dunque anche l'udienza di venerdì potrebbe risolversi in un nulla di fatto. Già la scorsa udienza subì un mero rinvio per un difetto di notifica agli imputati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari e coinvolti nell'inchiesta che ha smantellato il sodalizio criminale operativo in Irpinia. L'inchiesta sfociò nell'emissione di 23 misure cautelari nei confronti di altrettante persone ritenute affiliate al clan Partenio, capeggiato - come sostengono gli inquirenti della direzione distrettuale antimafia - dai fratelli Pasquale (al 41 bis) e Nicola Galdieri. Sottoposti alla misura cautelare in carcere anche Carlo Dello Russo, Ernesto Nigro, Diego Bocciero, Luigi De Simone, Angelo Genito, Antonio Matarazzo, Giuseppe Moscariello, Ludovico Nittolo, Mario Rosania, Antonio Taccone, Carmine Valente, Giuseppe Durante (a piede libero) Giovanni Volpe e Renato Freda (ai quali sono stati concessi gli arresti domiciliari) Giuliana Brogna, Giuseppina Nigro, Martino De Fazio, Franco Ambrosone (quest'ultimi quattro sottoposti sin dall'inizio agli arresti domiciliari), Sabino Mariano e Pellegrino Cucciniello (entrambi a piede libero) che hanno scelto di essere giudicati con rito ordinario. Intanto sono stati chiesti 20 anni di reclusione per Filippo Chiauzzi, 18 anni di reclusione per Elpidio Galluccio, 10 anni per i fratelli Bianco, Pasquale Nando e Ferdinando che hanno optato per il rito abbreviato.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA