Covid, un paio di cene di troppo
e ad Ariano Irpino torna la paura

Covid, un paio di cene di troppo e ad Ariano Irpino torna la paura
di vincenzo grasso
Martedì 2 Marzo 2021, 08:37
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Non c'è che dire. I dati del bollettino giornaliero dell'Asl di Avellino parlano chiaro. C'è sul Tricolle un crescendo di casi di infezione da Coronavirus, con il picco di ieri di 13 persone colpite. Una trentina nell'ultima settimana.
Cresce la preoccupazione non solo tra la popolazione residente , ma anche tra gli addetti sanitari e gli amministratori comunali. Tanto che il sindaco Enrico Franza starebbe per convocare nuovamente il Comitato Operativo Comunale per valutare nuovi interventi di contrasto al virus. Una preoccupazione legittima, visto che il fenomeno non si arresta ed è in tendenza con quello che va interessando gran parte dell'Italia.
Nel caso di Ariano Irpino ad essere colpiti dal Coronavirus sono sostanzialmente tre nuclei familiari e alcuni giovani. Il primo nucleo a località Torreamando-Manna, dove il tutto sarebbe partito da un piccolo festino in famiglia. Il secondo a località Petrara ed anche qui per una leggerezza tra convitati e, infine, a corso Vittorio Emanuele.

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Il servizio epidemiologico dell'Asl, in verità, è intervenuto tempestivamente per risalire ai contatti e sottoporre altre persone a isolamento, oltre alla chiusura temporanea di un'attività commerciale. Al momento gran parte degli interessati non accusa sintomi gravi; solo per qualcuno si sta valutando l'eventualità di ricovero in ospedale, dove, in verità, si riesce ancora a fronteggiare al meglio la situazione. Alla data di ieri, infatti, risultavano occupati solo 20 posti letto, uno in terapia intensiva e altri 19 tra degenza ordinaria e terapia sub intensiva. Ad Ariano, ovviamente, qualunque incremento di infezione virale viene accompagnato da sussulti ed elementi di angoscia tra i residenti. Troppo vivo il ricordo delle tante vittime da Covid 19 . Troppo impressi nella memoria i ricordi di quanto accaduto quasi un anno fa, con la chiusura del pronto soccorso e dei reparti di medicina generale e lungodegenza dell'ospedale S.

Ottone Frangipane, la scoperta dei primi pazienti colpiti dal virus, le successive vicende legate alla rivoluzione in ospedale con la sostituzione del direttore ospedaliero, la nomina di un nuovo direttore, lo smistamento di pazienti al Moscati di Avellino e infine la riorganizzazione del reparto Covid, la vicenda del Centro Minerva, l'istituzione della zona rossa, l'isolamento di un'intera comunità rispetto al comprensorio, l'impegno del vescovo Melillo e dell'allora commissario D'Agostino per la città.

È evidente che non si vuole vivere alcuna nuova esperienza di questo tipo. Ed allora 13 nuove persone colpite dal virus fanno notizia, preoccupano più di prima, sconsigliano contatti, aperture e assembramenti. Anche se in città non mancano i controlli delle forze dell'ordine e dei vigili urbani, c'è chi chiede nuove misure di contrasto. Di sera c'è ancora qualche assembramento. Le vaccinazioni hanno interessato finora solo gli over 80 e una parte del mondo della scuola. Il Comune ha allestito altri due centri vaccinali, a Martiri e Cardito. Ma della loro entrata in funzione ancora non si sa nulla, essendo già attivo il centro vaccinale dell'ospedale. L'Asl, infatti, non sa ancora come regolarsi: mantenere in vita sia il centro vaccinale in ospedale che a Martiri e Cardito? «Di fronte a questi dati e contag i - è la tesi del vice sindaco Carmine Grasso - vale la raccomandazione alla prudenza e al buon senso. In attesa di accelerare la vaccinazione a tutta la popolazione. Siamo in costante contatto con il Sep, con il Consorzio per le Politiche sociali e le organizzazioni di assistenza, sperando di uscire presto da questa difficile condizione di incertezza».
 

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