De Vizia: «Alla Valle Ufita i soldi dello stadio Franchi»

Dal presidente di Confindustria Avellino la proposta di spostare il finanziamento

De Vizia: «Alla Valle Ufita i soldi dello stadio Franchi»
di Alessandro Calabrese
Venerdì 28 Aprile 2023, 09:52
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«I 55 milioni di euro del Pnrr che l'Europa ha correttamente negato per lo stadio Artemio Franchi di Firenze potrebbero essere girati sul capitolo di spesa per la realizzazione della piattaforma logistica della Valle dell'Ufita». È la proposta provocazione del presidente degli industriali Emilio De Vizia.

«Così quei soldi vanno aggiungerli ai 25 milioni già stanziati e arrivare agli 84 milioni di euro necessari per questa fondamentale infrastruttura». Dal presidente di Confindustria Avellino la proposta di spostare il finanziamento richiesto per il rifacimento dell'impianto di calcio del capoluogo toscano, le cui problematicità sono state al centro di un intervento in Parlamento di Matteo Renzi, sottende una strategia concreta.

Il senatore e fondatore di Italia Viva ha suggerito di mettere l'importo su altre opere, case popolari, scuole, parchi comunali, pur di non perdere lo stanziamento che era stato immaginato per la città. Ma l'appello ad utilizzare gli importi stimati per un progetto su un'altra struttura aprono ad alternative molto più ampie nel rimescolamento delle carte dei finanziamenti. E su questa strada si materializza l'istanza del numero uno degli industriali irpini che non entra nel caso specifico ma sul metodo: «Se si potesse attuare il passaggio di risorse da un progetto ad un altro, nell'ambito dei fondi del Pnrr, allora perché non guardare alle priorità su scala regionale e nazionale in modo da ricollocare quei fondi che verrebbero persi?».

Una domanda legittima sul destino di tutti i finanziamenti disponibili attraverso una diversa selezione delle opere che rinvii quelle non a posto con l'iter procedurale o la progettazione e inserisca quelle senza problemi, magari favorendo il criterio della leva economico-finanziaria.

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«Probabilmente afferma De Vizia servono maggiori dinamicità e fluidità nell'approvazione degli iter tecnici cercando di ridurre il più possibile la burocrazia e gli adempimenti preliminari che possono essere facilitati. Senza dubbio, però, va immaginato un sistema per trasferire gli importi a disposizione».
E ancora: «È emerso dai dibatti istituzionali che ci sono opere bloccate, per svariati motivi, per cui utilizzando quegli stanziamenti non ci sarebbero problemi di soldi. Per quanto ci riguarda dobbiamo solo dimostrare di riuscire a realizzare l'infrastruttura nei 3 anni e mezzo da qui alla fine del 2026. Intanto, però, dobbiamo cercare di capire la somma esatta necessaria».
 

Resta un mistero l'atteggiamento di Ferrovie: «Aspettando Rfi che ancora non si pronuncia, c'è uno studio che circola e che parla di 84 milioni di euro». Il presidente di Confindustria sottolinea come si tratti di un investimento da cui il territorio trarrebbe un enorme beneficio e andrebbe a completare tutto il resto: «La Stazione Hirpinia senza un contesto più ampio che punti alla crescita economica del territorio non serve, diventa una fermata in più per i passeggeri».
L'Alta Velocità-Alta Capacità, invece, deve avvicinare le aree interne al resto del Mezzogiorno e dell'Italia intera. Lo scalo merci, attraverso un raccordo ferroviario brevissimo, permetterebbe di sviluppare la logistica e creare economia e occupazione: uno stimolo al ripopolamento. «Dunque, il commissario straordinario in forza dei suoi poteri e Rfi si diano da fare, questo è un treno che l'Irpinia non può perdere», conclude De Vizia.
 

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