Maturità, in provincia di Avellino arriva la carica dei cinquemila

Prima prova per gli esami di stato per la maturità 2023. Questa mattina, alle 8.30, si conosceranno le tracce del compito di lingua italiana

Al via gli esami di maturità
Al via gli esami di maturità
di Alessandro Calabrese
Mercoledì 21 Giugno 2023, 08:16
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La carica dei cinquemila. Prima prova per gli esami di stato per la maturità 2023. Questa mattina, alle 8.30, si conosceranno le tracce del compito di lingua italiana. In Irpinia sono chiamati a sostenere l’ultima verifica del ciclo di studi delle scuole superiori circa 5mila studenti. Per la precisione si tratta di 4.702 candidati interni e 127 esterni su tutta la provincia. Interessati 19 istituti superiori, dei quali 11 ad Avellino e 8 distribuiti con le relative succursali tra Ariano, Cervinara, Grottaminarda, Lioni, Mirabella Eclano, Montella, Montoro, Sant’Angelo dei Lombardi, Solofra e Vallesaccarda. 


Le commissioni d’esame sono 131 e come sempre non mancano le difficoltà per la richiesta di sostituzione dei membri. Già una sessantina quelli che hanno chiesto l’esonero per malattia o improvvisi impedimenti.

Alla fine, però, grazie al lavoro dell’Ufficio scolastico provinciale si troverà la quadra e tutti i commissari e i relativi presidenti saranno al loro posto per l’avvio degli esami che, dopo tre anni, a causa della necessità di ottemperare a stringenti misure di sicurezza imposte dall’emergenza Covid-19, tornano al loro format tradizionale. I test conclusivi del secondo ciclo d’istruzione si svolgeranno, infatti, secondo la struttura definita dal decreto legislativo 62/2017: una prima prova scritta di Italiano, comune a tutti gli indirizzi di studio, in programma stamane, una seconda prova scritta riguardante le discipline caratterizzanti i singoli percorsi di studio fissata per domani e il colloquio, per accertare il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale dei maturandi che potranno esporre anche le esperienze effettuate nei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento e le competenze acquisite nell’ambito dell’Educazione civica. 


Scelta rapida della traccia di italiano in base all’argomento che meglio si conosce, dunque, penna sul foglio e via appena arriva l’ok del presidente. Le opzioni vanno dall’analisi del testo, poetico o prosa, tre alternative sul testo argomentativo (uno obbligatoriamente storico) e due sul tema di attualità. Tra gli autori atteso uno tra Gabriele D’Annunzio, Carlo Levi e Carlo Emilio Gadda. Di certo non c’è tempo da perdere, anche perché all’indomani si torna a scuola per la prova scritta che caratterizza il proprio indirizzo di studio: Latino al liceo Classico, Matematica allo Scientifico, Lingua e cultura straniera 1 per il Linguistico, Scienze umane per il liceo delle Scienze umane, Discipline progettuali caratteristiche dei singoli indirizzi per l’Artistico, Economia aziendale per l’indirizzo “Amministrazione, Finanza e Marketing”, Discipline turistiche e aziendali per l’indirizzo Turismo; Informatica e Telecomunicazioni per gli istituti tecnici con i rispettivi indirizzi, Enologia per l’Agrario e Scienza e cultura dell’alimentazione per l’Alberghiero. Mentre da quest’anno per gli istituti professionali la seconda prova non è centrata sulle discipline ma sulle competenze in uscita e sui nuclei tematici fondamentali di indirizzo. Infine, ci sarà il colloquio orale, a partire dal 27 giugno e in base alla lettera sorteggiata. Per quanto riguarda le valutazioni che concorrono al voto finale il calcolo è molto semplice: un massimo di 20 punti per ogni prova e la somma dei crediti maturati nel triennio fino a 40 punti.

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L’esame di maturità, peraltro, arriva in un momento molto particolare, in cui il dibattito sul dimensionamento scolastico è acceso come non mai. Il passaggio ai nuovi parametri imposti dal Governo per la razionalizzazione di istituti e presidenze e i tagli alle spese metterebbe letteralmente in ginocchio il sistema didattico in Irpinia come in tutte le Aree Interne. Non si possono immaginare, del resto, in una realtà territoriale così complessa, scuole da 900 a un massimo di 1.000 alunni per le zone urbane e specificità legate ai vecchi criteri per quelle di montagna, dove ogni istituto dovrebbe avere tra i 400 e i 500 iscritti per mantenere l’autonomia. Con questo sbarramento l’Irpinia perderebbe 18 scuole e 20 dirigenze.

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