Gianluca Festa, i cori, le dirette Facebook, le inaugurazioni fino all'ultimo travagliato minuto dell'addio

La baldoria dopo la sua elezione: «Era il mio sogno da bambino»

La baldoria dopo le sue elezioni
La baldoria dopo le sue elezioni
di Rossella Fierro
Martedì 26 Marzo 2024, 10:33 - Ultimo agg. 12:35
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«Amo Avellino e sarò il sindaco di tutti». Furono queste le prime parole di Gianluca Festa da primo cittadino di Avellino. Era la sera del 9 giugno del 2019 quando, ad una manciata di sezioni ancora da scrutinare, il neoeletto sindaco apparve in una Piazza Libertà gremita da centinaia di supporter pronti ad accoglierlo al grido di «Avellino alè, Avellino alè».

Tra lacrime di commozione e abbracci, le prime urlate parole ai cronisti presenti: «Ha vinto il cuore di Avellino, il mio popolo ha votato con il cuore. Rappresento tutti coloro che fanno sacrifici, la parte buona della città, quella che vuole che si risolvano i problemi. Non tradirò la mia gente, farò cinque anni straordinari da sindaco». Cori e festeggiamenti da stadio anzi, da Palazzetto, ambiente più consono al sindaco con un passato da cestista con la maglia della Scandone, a cui lo stesso Festa non si sottrasse intonando, a favore di microfoni e telecamere, il jingle della sua campagna elettorale: «È il mio sogno da bambino, fare il primo cittadino perché sono di Avellino e nelle vene ho sangue irpino».

Un motivetto autobiografico cantato a squarcia gola nella lunga notte della vittoria. Una vittoria dedicata, diceva, «alla gente che non si lascia andare a ricatti, pressioni, promesse». Al suo fianco i familiari più stretti ma anche i supporter politici. In prima fila l'allora sottosegretario del Pd, Umberto Del Basso De Caro, gli alleati Livio Petitto e Angelo Antonio d'Agostino, anche loro all'epoca iscritti di peso del partito di via Tagliamento contro il quale Festa si candidò prima di uscirne definitivamente due anni più tardi.

Nonostante la posizione di svantaggio registrata al primo turno, Festa si fermò al 28% contro il 32% del candidato sindaco del centrosinistra, Luca Cipriano, l'ex Verde che sin da bambino sognava di diventare il sindaco della sua città, riuscì nell'impresa di arrivare primo al secondo turno aggiudicandosi la fascia tricolore grazie a 692 voti di scarto.

Se quello della vittoria è il bagno di folla rimasto certamente negli annali delle cronache locali, quello che ha fatto, invece, il giro del web, degli organi di informazione nazionali e finanche delle trasmissioni di intrattenimento pomeridiano, risale al 31 maggio 2020 quando Festa fu ripreso in via De Concilij mentre si esibiva in cori, questa volta da stadio, insieme ad un centinaio di ragazzi che, noncuranti di distanziamento e regole anti assembramento, festeggiavano la fine del lockdown dopo i mesi più duri del Covid 19.

Anni, quelli della pandemia, durante i quali il sindaco ogni lunedì sera, seguendo lo stile del Governatore De Luca, parlava alla città tramite dirette facebook e non solo per fare la conta quotidiana del numero di contagi e vittime, ma anche per rassicurare la sua gente sul prosieguo dell'attività amministrativa. In maggioranza da circa venti anni, vicesindaco e assessore all'ambiente durante il sindacato di Giuseppe Galasso, Festa è stato certamente un primo cittadino onnipresente. Non solo ai tagli di nastro che, in questi cinque anni, ha potuto intestarsi. Tra questi certamente l'apertura, in due step, di Piazza Castello, la rifunzionalizzazione dell'ex Mercatone, il restyling di Corso Umberto e, finanche, il primo viaggio della metropolitana leggera di cui, però, si è già persa traccia da mesi. Festa è stato presente, immortalandosi con video e foto sui suoi canali social, finanche alle operazioni notturne di messa in posa di asfalto o di riempimento buche.

Non potrà riportare, nel suo primo curriculum da sindaco, l'apertura del tunnel, che probabilmente avverrà in ogni caso tra pochi giorni. Non sarà ricordato come colui che ha tagliato il nastro del Centro per l'autismo di Valle, o rimesso in funzione, così come destinazione d'uso prevede, la casa della cultura cinematografica dell'ex Eliseo. Nelle sue mani il destino della Dogana di Piazza Amendola, sia l'avvio dei lavori di restauro che il ritardo accumulato per gli stessi.

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Ma sarà certamente ricordato per aver rivitalizzato la città con i grandi eventi: dal Ferragosto al Natale fino all'ultimo, in ordine di tempo, Eurochocolate.

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