«Il nuovo clan Partenio non esiste»: la difesa degli imputati

Gli avvocati: "La mafia di Avellino costruita ad arte dai professionisti"

Il tribunale
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di Alessandra Montalbetti
Mercoledì 31 Maggio 2023, 09:00 - Ultimo agg. 15:59
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«La mafia ad Avellino non esiste è stata costruita ad arte da abili professionisti dell'antimafia». Con queste parole inizia la sua lunga arringa, l'avvocato Gaetano Aufiero, ieri davanti al tribunale di Avellino, in composizione, collegiale, nel processo al clan Partenio.

Oltre tre ore di discussione in difesa di cinque imputati, suoi assistiti Angelo Genito, Martino De Fazio, Ludovico Nittolo, Antonio Taccone (in co-difesa con Gerardo Santamaria) e Diego Bocciero (in co-difesa con Raffaele Bizzarro). Discussione nella quale il legale ha reiteratamente tentato di scardinare in maniera radicale l'intero impianto accusatorio, confutando la stessa accusa di associazione e l'esistenza del clan Partenio: «Il pubblico ministero pretende di avere ragione sapendo di non averla. Io non posso immaginare che il pubblico ministero chieda le enormi pene che ha chiesto pensando di avere torto (quasi 4 secoli per tutti e 21 gli imputati, 151 anni di reclusione per gli imputati difesi dall'avvocato Aufiero, ndr). La mafia ad Avellino è frutto di una mistificazione. Qui la mafia non c'è, è stata costituita da abili professionisti dell'antimafia», ha ribadito più volte il difensore in aula. L'avvocato Aufiero ha precisato, inoltre, «il pubblico ministero si dice convinto, senza però fornirne la prova, che il Nuovo clan Partenio abbia consumato estorsioni a tappeto, acquisito appalti e servizi pubblici, ostacolato il libero voto dei cittadini e condizionando le amministrazioni pubbliche e reinvestendo gli ingenti capitali illecitamente acquisiti». Non è mancato nella discussione dell'avvocato Aufiero un riferimento ai noti fatti di criminalità organizzata sentenziati dai giudici romani nel processo a Mafia Capitale. Ed ancora il penalista ha ribadito che dall'istruttoria dibattimentale non è emerso alcun collegamento tra il clan Genovese ed il clan Partenio: «Unico filo rosso tra il vecchio clan Partenio e il presunto sodalizio denominato Nuovo clan Partenio è Nicola Galdieri, che però 25 anni fa non era neanche coinvolto in quelle inchieste. Quella era vera associazione mafiosa. Vi erano omicidi, traffici di stupefacenti, usura e tanto altro». L'avvocato Aufiero al termine della sua discussione ha chiesto l'assoluzione per tutti i suoi assistiti, nonché in via subordinata l'esclusione del metodo mafioso.
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Sempre nell'udienza di ieri ha discusso l'avvocato Luigi Ferrandino per l'imputata Giuliana Brogna e ha chiesto «l'assoluzione per non aver commesso il fatto, perché a suo avviso non si è raggiunta la prova della responsabilità». Mentre il difensore di Antonio Matarazzo, l'avvocato Valerio Stravino, ha chiesto «l'assoluzione e in caso di condanna ha invocato il riconoscimento delle attenuanti generiche tenuto conto che il suo assistito è incensurato e che il suo contributo alla consorteria criminale è minimo».
Si ritorna in aula il prossimo 20 giugno quando discuteranno gli altri legali impegnati nella difesa, tra cui gli avvocati Patrizio Dello Russo, Alberico Villani, Raffaele Bizzarro. Mentre il 27 giugno sarà la volta ancora dell'avvocato Gaetano Aufiero che discuterà per Nicola Galdieri e Carlo Dello Russo.
 

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