La protesta dei trattori, marcia di 10 chilometri nel centro della città

Gli agricoltori continuano la battaglia, mercoledì l'incontro a Collina Liguorini con i dirigenti della Regione Campania

La protesta dei trattori, marcia di 10 chilometri nel centro della città
La protesta dei trattori, marcia di 10 chilometri nel centro della città
di Selene Fioretti
Lunedì 5 Febbraio 2024, 00:00 - Ultimo agg. 17:45
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C’era tutto l’orgoglio contadino a sfilare, ieri mattina, nel pieno centro di Avellino. È quello degli agricoltori irpini, che sono scesi in strada, ancora una volta, a bordo dei propri trattori, per denunciare le criticità che stanno mettendo in ginocchio l’intero comparto. Una protesta pacifica, dal grande impatto emotivo.

Il lungo e fragoroso corteo, formato da una cinquantina di mezzi, ha marciato per circa 3 ore, compiendo un percorso di quasi 10 chilometri. Partito alle 10.30 da piazza Kennedy, lì dove gli agricoltori hanno stabilito un presidio permanente, il serpentone si è mosso verso la piazza del Tribunale, raggiungendo poi via Morelli e Silvati e, da lì, tagliando per via Pescatori, la rotatoria di fronte alla chiesa di San Ciro. Quindi viale Italia e via Aversa, a Valle. Poi, costeggiando il Campo Coni e il PalaDelMauro, ha fatto ritorno al punto di partenza.

Più volte, durante il tragitto, i manifestanti hanno arrestato la marcia. Delle soste di qualche minuto realizzate per accentuare l’atmosfera di mobilitazione generale. Tutto, va sottolineato, si è svolto con ordine, senza generare tensioni con le forze dell’ordine, che hanno fatto da scorta. L’obiettivo della mattinata, infatti, non era quello di generare disagi ai cittadini ma, al contrario, coinvolgerli. Far comprendere loro, cioè, il senso di profonda incertezza in cui versa il settore agricolo. E, a giudicare dalle reazioni di passanti e residenti, lo scopo sembra essere stato raggiunto. A colpo d’occhio, vale a dire, l’avanzata dei trattori pare avere realmente scosso la città dall’indolenza domenicale. A bordo strada oppure affacciati dalle finestre delle abitazioni del circondario, in tantissimi sono accorsi per assistere al passaggio dei mezzi agricoli. E tra chi, sbalordito, filmava la scena, non sono mancati nemmeno applausi e grida di incoraggiamento. Così è stato pure per la maggior parte degli automobilisti, rimasti quasi tutti in paziente attesa fino a quando i varchi stradali sono stati riaperti.

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L’impressione, in definitiva, è che gli spettatori abbiano sentitamente solidarizzato con gli uomini e le donne in protesta. Volutamente eliminati, d’altronde, tutti gli elementi che avrebbero potuto generare divisioni. Via le bandiere dei partiti e pure quelle delle associazioni di categoria. Presente, come unico vessillo, il tricolore. A fare da collante sono le esperienze e le difficoltà comuni. Nella lotta degli agricoltori irpini non ci sono capi e gerarchie, ma piuttosto dei referenti. Si tratta di coloro che per primi, una decina di giorni fa, hanno compreso che fosse giunto il momento di convogliare il malcontento in un’azione di classe comune. Quindi il passaparola, attraverso dei gruppi WhatsApp, fino all’installazione di due presidi, che restano attivi anche di notte.

Si resiste nonostante le temperature sotto lo zero, facendo a turno per non abbandonare famiglie e lavoro. Il primo in Valle Ufita, a Flumeri, poi quello avellinese. Un movimento popolare e spontaneo, perciò, che in pochissimi giorni ha portato a ottenere un colloquio con i rappresentanti del governo regionale. Un appuntamento assai atteso, fissato per le 11 di mercoledì a Collina Liguorini, presso la sede della Regione. Lì una delegazione di agricoltori incontrerà Maria Passari, la dirigente per le Politiche agricole della Campania, che li raggiungerà da Napoli. Le rimostranze alla base della protesta sono ampie e variegate e riguardano sia aspetti regolamentati da Bruxelles che questioni di competenza regionale. Alla Passari, naturalmente, la delegazione sottoporrà le seconde. Per l’occasione ci sarà un sit-in, durante il quale i trattori avellinesi si uniranno a quelli in arrivo da Flumeri.