Scuola, sciopero degli studenti in Provincia: «Verificare lo stato degli edifici scolastici»

Scuola, sciopero degli studenti in Provincia
Scuola, sciopero degli studenti in Provincia
di Selene Fioretti
Sabato 3 Febbraio 2024, 09:56
3 Minuti di Lettura

«Soldi alla scuola, non alla guerra». È lo slogan impresso sullo striscione apparso alla testa del corteo degli studenti che, ieri mattina, ha attraversato Avellino. Da via De Conciliis fino a piazza Libertà, passando per piazza d'Armi e via Del Balzo. Palazzo Caracciolo la meta. I giovani, infatti, hanno sfilato in strada non soltanto per il desiderio di esprimere il proprio dissenso, ma con l'obiettivo di consegnare una lettera al presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, e chiedere, in quella stessa sede, la convocazione di un tavolo di confronto.

«Ci siamo riusciti», esclama soddisfatta Carlotta Clericuzio. La ragazza ha fatto parte della delegazione di manifestanti che, al termine della marcia, è stata ricevuta nell'edificio istituzionale. E spiega: «Siamo stati accolti dallo staff di Buonopane, con cui abbiamo avuto modo di parlare a lungo, così da spiegare i motivi concreti della protesta. Insieme abbiamo inviato al presidente, via email, il testo che contiene le nostre istanze. Ma soprattutto ci è stato assicurato che il tavolo verrà convocato. Attendiamo fiduciosi di conoscerne la data».
Lei fa parte dell'Unione degli studenti (Uds), ma c'erano anche altre sigle tra i partecipanti, come i Giovani comunisti irpini.

Tutti si sono riuniti per l'iniziativa, che è stata promossa dal Collettivo studentesco irpino (Csi), un libero movimento per la difesa del diritto allo studio, che già a dicembre aveva voluto scuotere la città denunciando le criticità presenti nei percorsi di alternanza scuola-lavoro (Pcto), citando pure il caso della scuola di Avellino impegnata nei mercatini natalizi di piazza Libertà.


Un argomento, quello dell'alternanza, che ritorna nei punti espressi a Buonopane. Consapevoli, tuttavia, delle competenze spettanti all'Ente provinciale, il tema che metteranno al centro dello sperato colloquio sarà lo stato di salute degli edifici scolastici. «Tante volte, troppe - scrivono i manifestanti - accade che nelle scuole irpine siano presenti danni strutturali tali da generare disservizi». Perciò, come è stato messo nero su bianco nella missiva appena consegnata, chiedono «che venga fatta una verifica dello stato degli edifici scolastici, sia di Avellino sia della provincia». E a conferma dell'esistenza di problemi quotidiani a scuola, si aggiungono le voci degli altri giunti in piazza. La lista delle urgenze è lunga e va dalle importanti infiltrazioni d'acqua nelle pareti, ai tubi di scarico dei bagni malfunzionanti, fino ad arrivare alle caldaie attive a fasi alterne in pieno inverno.

«Siamo qui, inoltre - sottolineano in coro i manifestanti - per tutte le ingiustizie che riguardano in generale il sistema scolastico del nostro Paese». Vale a dire l'alternanza scuola-lavoro, il caro libri e, per l'appunto, i tagli ai fondi destinati alla scuola. «Il messaggio, più ampio, che lanciamo ai nostri governanti - dicono Antonio Marzio Liuzzi e Antonio Soldi, tra gli animatori della mobilitazione studentesca - è chiaro, lo abbiamo scritto sullo striscione messo in prima fila. Non è accettabile che in Italia, nonostante la crisi, si preferisca destinare altri fondi pubblici ad armi e guerre sanguinose mentre, contemporaneamente, si tagliano quelli per le scuole pubbliche».

© RIPRODUZIONE RISERVATA