Alto Calore, la rete idrica fa acqua:
quartieri a secco durante la notte

Alto Calore, la rete idrica fa acqua: quartieri a secco durante la notte
di Vincenzo Grasso
Mercoledì 27 Ottobre 2021, 09:19
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Odissea acqua. Non solo durante il periodo estivo, ma anche adesso l' Alto Calore Servizi sta procedendo alle chiusure notturne (dalle 22 alle 6) delle reti idriche che interessano rione Martiri, rione Cardito, il versante della 414 in direzione di Montecalvo, l'area Pip di Camporeale e altre contrade rurali. In una nota inviata al Comune, l'Alto Calore fa presente che c'è una riduzione delle portate addotte delle sorgenti alte di Montella, di Cassano e Baiardo, per cui si rende necessario effettuare queste parziali chiusure. Detta così, si potrebbe pensare ad un provvedimento necessario. C'è meno acqua, bisogna evitare sprechi e consumarne di meno. Sta di fatto, però, che è singolare quanto accade sul territorio comunale. L'acqua viene a mancare per alcune ore al giorno solo in una parte del territorio comunale. Sicuramente più penalizzati sono i residenti di Martiri, Camporeale e Cerreto che non devono nemmeno attendere le ore 22 della sera per assistere all'uscita dell'ultima goccia dai rubinetti. Già prima infatti non è possibile fare una doccia o utilizzare l'acqua per usi alimentari. E ancora peggio per chi risiede lungo la dorsale di Montecalvo. Il serbatoio di località S. Antonio comincia a far sentire il proprio disagio già dal primo pomeriggio. In altri termini mentre buona parte della rete idrica è regolata da un sistema automatizzato e informatizzato dai serbatoi centrali di piazza Castello, non è più così per gli abitanti di rione Martiri. Qui le chiusure vengono effettuate a mano, così come le aperture.

Naturalmente, c'è una spiegazione del perché l'acqua non manchi in buona parte del centro storico.

Bisogna assicurare il rifornimento all'ospedale Frangipane; pertanto non si possono chiudere i serbatoi di località Castello. Anche se per l'ospedale, in realtà, può scattare sempre un piano B che prevede , dopo l'utilizzo di serbatoi propri, l'arrivo in zona di autobotti dei Vigili del Fuoco. Ma stando ai commenti della rete, a provocare l'attuale situazione sarebbe anche la perdita di acqua in diverse zone rurali. Reti colabrodo che già di per sé riducono la portata di acqua da poter far arrivare nei serbatoi. «La situazione è ben nota all'amministrazione - ribadisce il vice sindaco Carmine Grasso - che non manca di far pervenire all'Alto Calore osservazioni e proposte. Purtroppo, si sconta effettivamente una riduzione della portata delle sorgenti, ma nel caso di Ariano la situazione potrà migliorare solo se viene dato corso a quel programma di rifacimento delle reti idriche già individuato e finanziato per 4 milioni e 300 mila euro dalla Regione Campania. Il piano non è scattato per il 2021 perché le risorse sono state stornate per il Covid. Ma il decreto di finanziamento è in vigore e prima o poi bisogna intervenire. Circa le chiusure ci viene segnalato che per ragioni tecniche si procede nel modo attuale. Auguriamoci piuttosto che il fenomeno della riduzione della portata delle sorgenti possa esaurirsi».

Per Marco La Carità, capogruppo dei Moderati per Ariano, sarebbe opportuno che il sindaco si occupasse in prima persona di questa criticità. «Oltre a Martiri, anche Cardito - sostiene- è un'altra zona popolosa che viene penalizzata. Non si possono creare disagi sull'acqua facendo una distinzione tra cittadini di serie A e B. Chiediamo chiarimenti». «Solidarietà ai cittadini di Ariano nord-est - è la tesi di Marcello Luparella, capogruppo del Patto Civico - che più degli altri subiscono i danni di infrastrutture inefficienti e obsolete».
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