«Metro leggera gratis per i primi sei mesi: intervenga la Regione»

Tutto pronto per partire col sistema di trasporto a basso impatto progettato 20 anni fa

La metropolitana leggera attesa ad Avellino
La metropolitana leggera attesa ad Avellino
di Flavio Coppola
Lunedì 14 Novembre 2022, 09:16 - Ultimo agg. 12:03
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Sì alla Metro leggera gratis. No alla riduzione delle corse. Piazza del Popolo batte cassa con la Regione Campania, quando ormai è tutto pronto per partire col sistema di trasporto a basso impatto progettato 20 anni fa. Il Consiglio comunale ha approvato, con i voti di maggioranza e opposizione, la mozione del capogruppo di «Avellino Prende Parte», Francesco Iandolo, per istituire la gratuità del servizio nei primi sei mesi sperimentali. Con l'aggiunta, però, di un emendamento proposto dai festiani, che chiama in causa proprio Palazzo Santa Lucia, nella misura in cui subordina l'operazione all'erogazione di un contributo economico. Esulta, sul punto, il proponente, Iandolo: «Approvata la mia proposta di gratuità del nuovo servizio di trasporto pubblico, appena entrerà in funzione e fino al termine del periodo previsto dal finanziamento». Iandolo evidenzia pure che, tuttavia, «non ci sono garanzie sulla data di avvio e sulla prosecuzione del servizio».

Il nodo, infatti, è tutto economico. Come ha anticipato a «Il Mattino», il manager dell'Air, Anthony Acconcia, alla luce dei pesanti rincari energetici, si è determinata la necessità di rivedere il piano economico e finanziario dell'opera, e proprio in considerazione dei fondi il piano di esercizio relativo alle corse.

Acconcia l'ha detto chiaramente: le corse sul tragitto costoso della Metro andranno ridotte. Questo, dal punto di vista del Comune, significa partire con l'handicap. Quando in realtà ci sarebbe bisogno dell'esatto contrario per incentivare i cittadini a sfruttare il nuovo mezzo di trasporto. Emma Buondonno, assessore alla Mobilità di Piazza del Popolo, conferma questo convincimento: «Per noi, è fondamentale rendere concretamente efficace il servizio, proprio per poter puntare sull'affidabilità nell'arco della giornata. Diversamente, non reggerà il discorso volto a dare più spazio ad un mezzo pubblico sostenibile dal punto di vista delle emissioni. La Metro, per noi, deve essere un sistema oggettivamente alternativo all'auto».

Di qui, la chiara contrarietà rispetto all'ipotesi, molto concreta, di partire con i tagli: «Fermo restando che dobbiamo fare i conti con i nuovi costi del sistema, e che è comprensibile che Air e Regione pensino a una rimodulazione rispetto al serio problema dlel'energia, noi non ce lo possiamo permettere. Soprattutto dopo aver speso 24 milioni di euro per questa opera, che impone anche una riorganizzazione della mobilità». Buondonno non ci gira intorno: «Se la Metropolitana leggera non passa di frequente e non copre anche le ore serali, non riusciremo a renderla completamente alternativa all'auto. Non abbiamo in mente un mezzo che non venga utilizzato solo dagli studenti, ma da tutti coloro che vogliono muoversi agilmente nel centro urbano». Nella pratica, però, non sembra possibile. Almeno per ora. Il nodo economico, insomma, sta venendo rapidamente al pettine. Finora, la Regione, e in particolare il delegato ai Trasporti, Luca Cascone, avevano sempre fatto sapere che il suo sostegno non sarebbe mancato, ferma restando la necessità di evitare sprechi e doppioni. Ma i tagli sarebbero ben altra cosa. Da quanto viene ripetuto da tempo, in cassa esistono già 600.000 euro, relativi alle somme risparmiate per il trasporto pubblico locale negli anni scorsi. Evidentemente anche in questo la Metropolitana leggera si conferma opera particolarmente tribolata i rincari folli del frangente rendono anche questa cifra insufficiente. Di certo, con queste premesse, non si andrà lontano. Se oggi non ce la si fa nemmeno avendo un sostanzioso tesoretto già da parte, appare chiaro che, tra sei mesi, quando sarà esaurito, Comune e Regione arriveranno al redde rationem. Il sindaco, Gianluca Festa, l'ha detto più volte in questi tre anni: affinchè la filovia possa circolare per Avellino ci vorrà uno sforzo economico di Palazzo Santa Lucia. Al momento, questo sforzo non si è visto. E dire che alla partenza manca davvero pochissimo. Comune e Air devono firmare il contratto di trasferimento dell'opera e dei bus all'azienda della mobilità. Poi, dopo sei giorni di esercizio, si apriranno le porte ai passeggeri.

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