Monterforte Irpino e Quindici, Comuni sotto indagine

Rischio infiltrazioni della malavita organizzata, la Prefettura ha nominato le Commissioni d’accesso

La sede del Comune di Monteforte Irpino
La sede del Comune di Monteforte Irpino
di Katiuscia Guarino
Mercoledì 17 Maggio 2023, 00:00 - Ultimo agg. 08:38
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Rischio infiltrazioni della malavita organizzata, la Prefettura ha nominato le Commissioni d’accesso per i Comuni di Monteforte Irpino e Quindici. Il provvedimento, adottato su delega del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, è già operativo da ieri. In mattinata, infatti, i carabinieri sono stati nei due palazzi municipali per la verifica di alcuni documenti. A Quindici coordinatore della commissione è il vice prefetto Florinda Bevilacqua, con Domenico Gelormini e il capitano della compagnia Carabinieri di Baiano Antonio Antonazzo Panico. A Monteforte la commissione avrà come coordinatrice il vice prefetto Rosanna Gamerra, attuale capo di gabinetto, il dirigente Salvatore Carli, il tenente colonnello Amedeo Consales comandante del Reparto Operativo dei carabinieri.

Le due Commissioni ispettive sono incaricate «di verificare la sussistenza di eventuali tentativi di infiltrazione o di collegamenti della criminalità organizzata nei contesti delle amministrazioni di entrambe le realtà». L’accesso avrà durata di tre mesi, prorogabili di novanta giorni. Devono portare avanti il lavoro di accertamento, dopodiché rassegnano al prefetto le proprie conclusioni. «Entro il termine di quarantacinque giorni dal deposito delle conclusioni della commissione d’indagine, il prefetto, sentito il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, integrato con la partecipazione del procuratore della Repubblica, invia al ministro dell’interno una relazione nella quale si dà conto della eventuale sussistenza di infiltrazioni».

A quel punto si fa concreto il rischio del commissariamento dell’ente. Provvedimento che tocca al Presidente della Repubblica, su proposta del Consiglio dei Ministri. Ciò deve avvenire entro tre mesi. In pratica, nel giro di sei-nove mesi si capirà quale sarà lo scenario in questi due Comuni. Sarà un periodo nel corso del quale verranno passati sotto la lente di ingrandimento praticamente tutti gli atti di amministratori e macchina burocratica dei due enti, quelli già varati e quelli da approvare. Per arrivare, comunque, alla decisione di sciogliere le amministrazioni, le relazioni delle commissioni devono riportare nel dettaglio i punti eventualmente considerati sospetti. 

 


Il testo unico degli enti locali parla chiaro: «Nella relazione sono indicati gli appalti, i contratti e i servizi interessati dai fenomeni di compromissione o interferenza con la criminalità organizzata o comunque connotati da condizionamenti o da una condotta antigiuridica». Proprio la Prefettura di Avellino, insieme alle Procure di Avellino e di Benevento, di concerto con il Comando della Guardia di Finanza e la Camera di Commercio Irpinia-Sannio, ha favorito un accordo di collaborazione tra le parti per alzare le barricate a difesa degli appalti pubblici legati ai finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e di resilienza (Pnrr). Un patto tra istituzioni e mondo dell’imprenditoria che serve per irrobustire gli anticorpi contro il rischio di incursioni della criminalità organizzata, sotto varie forme, negli enti locali. La notizia della nomina delle due Commissioni d’accesso ha ovviamente destato sconcerto nelle due comunità, ma anche nel mondo politico provinciale. I sindaci dei due Comuni, per vicende diverse, si trovano a essere indagati. Entrambi hanno respinto con forza e in più occasioni ogni addebito, dichiarandosi pronti a chiarire in qualsiasi sede la propria posizione.
 

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