Moscati, 50 soccorsi al giorno ma manca il Codice calore

La Regione non ha comunicato le procedure per i ricoveri privilegiati

L'ospedale Moscati
L'ospedale Moscati
di Selene Fioretti
Mercoledì 19 Luglio 2023, 07:55
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Caldo record in città, ma al Moscati salta il codice calore. Da giorni si registrano picchi di temperature superiori ai 39 gradi, eppure le misure sanitarie d'emergenza, predisposte dal Ministero della Salute, nel principale ospedale della provincia non sono ancora state attivate. Mancano gli accessi privilegiati al pronto soccorso e l'assistenza differenziata. Non ci sono condizioni di eccezionalità, tuttavia i sanitari non hanno un protocollo a cui attenersi. Si è arrivati a picchi di 50 ricoveri nelle ultime 48 ore, anziani e cardiopatici potrebbero comunque aggravare il trend.
«Operiamo tuttavia regolarmente - fanno sapere dall'ospedale Moscati - non è necessaria una procedura ad hoc».

Aumentati, di pari passo, gli accessi al pronto soccorso, sovraffollato dall'inizio della settimana. Ad Avellino si boccheggia e i cittadini, soprattutto quelli dalla salute più fragile, sono costretti a rivolgersi al reparto di contrada Archi a causa della rete, a maglie troppo larghe, della sanità territoriale. L'anticiclone africano Caronte, che sta bruciando anche l'Irpinia, era stato ampiamente previsto e annunciato. Tanto che la Protezione civile della Regione Campania già mercoledì scorso aveva emanato un avviso di criticità, poi prolungato fino a questa sera.

Ad allarme termometro già scattato, il Governo nazionale ha deciso di correre ai ripari. Questo lunedì, infatti, il ministro Schillaci ha attivato il cosiddetto codice calore. Prevede anche un accesso preferenziale ai pronto soccorso e una, non meglio specificata, assistenza differenziata. La circolare sarebbe dovuta arrivare nelle aziende ospedaliere per tramite delle Regioni. Tuttavia, al Moscati di Avellino, a più di ventiquattro ore di distanza, non è ancora arrivata. Il codice calore, dunque, non è stato applicato per una questione di lentezza burocratica? Sicuramente un difetto di comunicazione tra l'ente di Palazzo Santa Lucia e il Moscati c'è stato.

Un quadro che Licia Morsa, segretario generale della Fp Cgil di Avellino, commenta così: «Il pronto soccorso del Moscati rappresenta la parte finale di un meccanismo che non funziona». Morsa, perciò, riporta l'attenzione sulla generale carenza del sistema territoriale per la gestione delle emergenze. Secondo Massimo Imparato, segretario generale della Cisl Fp Irpinia-Sannio, a mancare sarebbe proprio la capacità organizzativa e di programmazione. «Perché - chiede - ci si affida alla fortuna, invece di studiare preventivamente delle soluzioni?».

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E sottolinea i punti deboli del servizio pubblico: «Le persone sono costrette a rivolgersi direttamente al pronto soccorso perché non trovano assistenza sul territorio. Basti pensare alle figure dei medici di base che così come sono inquadrati non riescono a essere abbastanza presenti». Gaetano Venezia, segretario generale della Uil Fpl di Avellino, evidenzia invece le mancanze della Regione. «Non mi meraviglio - dice - di quello che è accaduto. In questo momento il governo regionale non sta tutelando in alcun modo le aree interne. L'emergenza caldo doveva essere qualcosa di facile gestione e di natura passeggera, ma nonostante ciò il sistema sanitario campano si è fatto trovare impreparato».
Il Comune di Avellino. In linea con le disposizioni del Ministero, ha deciso di modificare gli orari di apertura del Campo Coni (dalle 7 alle 11 e dalle 17 alle 23).
 

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