Elezioni e voto di scambio, continuano le accuse

Dopo l'audio diffuso nei giorni scorsi ora è il turno di un video che contiene nuove accuse

Antonello D'Urso e Nicola Moretti
Antonello D'Urso e Nicola Moretti
Giovedì 7 Settembre 2023, 09:04
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«Stavamo scherzando, non era mia intenzione far sentire quell’audio». A dieci giorni dal voto, a tenere banco è ancora il caso della registrazione choc che inchiodava uno dei candidati, Antonello D’Urso, accusato di compravendita di voti.
A far discutere sono ora le scuse presentate dal presunto autore dell’audio, Elio Visone, nipote di un ex amministratore locale e cugino di una candidata al consiglio comunale nella lista «Solofra Futura» di Marilù Guacci.


Dopo la bagarre mediatica e le denunce, Visone ha deciso di metterci la faccia, attraverso un video in cui si rivolge direttamente al candidato sindaco di «Solofra Libera», Antonello D’Urso, per chiedergli scusa. «Antonello ti chiedo umilmente scusa per le cose accadute in macchina.

Noi stavamo scherzando e non era mia intenzione diffondere la registrazione» dice. 


Sostenendo che si sia trattato di uno scherzo, aggiunge di aver realizzato la registrazione su mandato di Aurelio Petrone e Nicola Moretti, quest’ultimo competitor di D’Urso per la carica di primo cittadino. 
«Mi hanno detto di fare la registrazione -continua Elio Visone - ma io non la volevo fare. La persona che stava con me neanche la voleva fare, quindi ti chiedo perdono e scusa. Finiamola con queste pagliacciate, perché tu queste cose non le fai, non le hai mai fatte e né tantomeno le farai».
Il video «riparatore» è stato subito consegnato ai carabinieri dal candidato di «Solofra Libera» Antonello D’Urso. «Ho deciso di sporgere immediatamente denuncia alla Procura della Repubblica di Avellino -dichiara- per ristabilire la verità contro una vergognosa macchinazione organizzata nei miei confronti. Sono amareggiato dagli attacchi diffamatori che hanno avvelenato il clima elettorale e distorto la realtà dei fatti, che ora è chiara ed evidente a tutti. Continua il mio impegno per una politica dei valori perché la storia appartiene a chi la scrive e non a chi la inventa. Chiudiamo questa parentesi per parlare di problemi e programmi per la città».
Intanto la Procura ha aperto un fascicolo sul caso. L’inchiesta è partita subito dopo la denuncia di Nicola Moretti, candidato a sindaco di «Per la nostra Solofra», a seguito della diffusione del file audio in cui si sentivano tre persone discutere di compravendita di voti.

Video


«Ti dò 600 euro ma devi portare un sacco di voti» il passaggio incriminato della discussione, in cui Moretti avrebbe riconosciuto la voce del suo competitor D’Urso. Dopo aver visto il video di scuse di Visone, che ha tirato in ballo lo stesso Nicola Moretti come presunto mandante della registrazione audio, il sindaco uscente ha presentato denuncia per diffamazione nei confronti dell’autore del video.
«Questa testimonianza -dice in una nota Moretti- che i miei avversari politici giudicano la «prova della verità» certifica invece quanto ci sia di torbido nei loro atteggiamenti. Preciso che la persona nel video è proprio quella che mi ha girato l’audio della compravendita dei voti, di cui è lui stesso protagonista. Il candidato D’Urso parlava di «audio montato ad arte», invece scopriamo definitivamente che quell’audio, oggi definito «uno scherzo», riporta fedelmente un dialogo tra tre persone che discutono di compravendita di voti. Il protagonista del video prima dice di aver registrato involontariamente e poi sostiene di essere stato sollecitato da noi. Chissà come mai questo cambiamento che sarà tenuto a spiegare agli organi inquirenti. Ho dato mandato ai miei legali per denunciarlo per diffamazione. Ma da ora voglio parlare solo di programma e progetti che merita Solofra».

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