Un esercito di supplenti: nominati 825 precari per l'avvio della scuola

Si parte con gli incarichi annuali, restano vacanti altre 628 cattedre

Un esercito di supplenti: nominati 825 precari per l'avvio della scuola
Un esercito di supplenti: nominati 825 precari per l'avvio della scuola
di Gianluca Sollazzo
Martedì 5 Settembre 2023, 09:37 - Ultimo agg. 11:57
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Via libera alla giostra dei supplenti per avviare le lezioni. Nominati 825 docenti precari avellinesi su incarichi annuali fino al 30 giugno e fino al 31 agosto 2024. Coperti quindi i posti risultati vacanti dopo le operazioni di mobilità annuale dei prof di ruolo e dopo la tornata estiva delle assunzioni a tempo indeterminato.

Ma c'è lavoro per un anno solo per un precario su 19 iscritti nelle liste delle graduatorie dell'avellinese. Dopo le immissioni in ruolo dei docenti vincitori di concorso e dei prof inseriti nelle annose Graduatorie ad esaurimento, ha preso il via ieri la roulette delle nomine annuali dei precari. Ieri il dirigente dell'Ambito territoriale di Avellino, Annabella Attanasio, ha diramato l'elenco degli 825 supplenti aventi diritto alla nomina a tempo determinato. Ma molti supplenti restano a mani vuote. La provincia di Avellino è infatti tra le più affollate per numero di precari della scuola. È quanto emerge dalla pubblicazione delle attese Graduatorie provinciali per le supplenze da parte dell'amministrazione scolastica.

In corsa per una cattedra annuale erano alla vigilia delle nomine ben 16.322 prof precari irpini inseriti nelle graduatorie provinciali.

A fronte degli 825 posti annuali assegnati, restano senza lavoro 15.497 precari. «Anche per l'anno scolastico 2023-2024 - scrive il dirigente provinciale Attanasio - le operazioni finalizzate all'individuazione dei docenti ai quali conferire la nomina annuale, verranno effettuate da remoto, tramite procedura informatizzata predisposta dal Ministero». Ma in lista c'è un mare magnum di supplenti a caccia di un incarico. Per la precisione 16.322, stando al decreto di pubblicazione delle graduatorie provinciali. Un esercito di aspiranti docenti che questa estate si è esteso ancora di più rispetto all'epoca pre Covid. Si tratta di prof precari che vedono nella scuola un porto sicuro, forse una speranza di svolta della vita. Le liste di chi aspira ad una nomina a tempo determinato per il nuovo anno scolastico sono diventate lunghe, lunghissime. E finiscono per diventare lo specchio della crisi sociale che ha colpito dal 2020 ad oggi diversi tessuti economici.

Numeri record di precari e poche chance occupazionali aprono il caldo mese di agosto delle supplenze. Dalla prossima settimana l'algoritmo ministeriale assegnerà le 628 cattedre ancora vacanti nell'avellinese, oltre a qualche spezzone orario. Ma ci sarà posto per pochi intimi. Si stima che solo 1 precario su 38 troverà lavoro a tempo determinato. Un numero che induce ad una riflessione grazie al raffronto col censimento che venne fanno per i precedenti ingressi nelle Gps. Nel biennio scolastico 2020/2021 e 2021/2022, nell'avellinese, erano poco più di 9 mila gli aspiranti precari inseriti nelle liste provinciali. A fronte dei nuovi aggiornamenti, si può certificare che i nuovi ingressi siano circa il doppio. Nello specifico sono 1.411 i docenti precari di posto comune della scuola dell'infanzia in prima fascia; 112 si trovano invece nella prima fascia della scuola dell'infanzia su posto di sostegno.
Alle scuole elementari in prima fascia troviamo 1.381 supplenti iscritti nelle Gps posto comune; sul sostegno gli aspirati in prima fascia delle scuole elementari sono 243. Alle scuole medie sono 304 i prof in prima fascia sulle varie materie e 2.797 quelli censiti in seconda fascia. Alle scuole superiori grande affollamento: 512 i prof in prima fascia e addirittura 9.537 i prof supplenti in seconda fascia. Quasi impossibile soddisfare gli oltre 16 mila supplenti a caccia del posto annuale.

«La verità è che il precariato continua ad essere una piaga - dichiara Roberta Vannini, segretario regionale Uil scuola Campania - l problema è sempre lo stesso, occorre puntare alla stabilizzazione dei tanti docenti precari che ogni anno fanno funzionare le nostre scuole. Occorre fare lo stesso anche con il personale Ata che continua ad essere penalizzato ogni anno con un numero sempre più esiguo di immissioni in ruolo. Vanno rivisti gli organici, i contingenti. Non può più sussistere un organico di diritto e un altro di fatto! Occorre - chiude Vannini - tener conto delle reali esigenze delle scuole della nostra regione che è molto penalizzata dalla denatalità e dalla scure del dimensionamento che penalizza e penalizzerà ancor di più nei prossimi anni le nostre comunità educanti».
 

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