La pioggia non spegne il fuoco della protesta degli agricoltori irpini. Continua infatti la mobilitazione dell'intero comparto, che nella provincia di Avellino è ormai giunta al diciannovesimo giorno. Muovendosi dal drappello di Flumeri nelle ultime ore i trattoristi hanno dato vita ad altri due imponenti cortei. È sceso in strada a sostenerli pure il vescovo del Tricolle. Resiste tenacemente anche il presidio nella città capoluogo, dove questa mattina è previsto l'arrivo della Zeza di Mercogliano. Un'unione per rivendicare l'orgoglio per le comuni radici contadine e denunciarne la mancata tutela. E così la battaglia va avanti, per le strade e per le piazze. Quelle della Valle Ufita sono state letteralmente illuminate a giorno, per due sere consecutive, dai fari di almeno cento mezzi agricoli. Venerdì, a partire dalle 17, il fragoroso serpentone è partito dalla zona industriale di Flumeri per raggiungere Ariano Irpino.
In piazza Mazzini, nel centro della cittadina del Tricolle, ad attenderli c'erano numerosi cittadini, presenti a dimostrare il proprio sostegno, ma anche il sindaco, Enrico Franza, e monsignor Sergio Melillo.
Il consigliere delegato all'Agricoltura, Giovanbattista Capozzi, ha svolto una lunga e dettagliata relazione, proponendo un documento da inviare a tutte le istituzioni italiane ed europee per ribadire che Ariano Irpino è vicina agli agricoltori che lottano e che ne condivide tutte le preoccupazioni. Poco dopo i trattori si sono messi di nuovo in marcia, alle 17. Lo scopo è sempre quello di raggiungere quanti più territori possibili. Incontrare la gente, spiegare le proprie ragioni, evitare condizionamenti esterni e manipolazioni dei temi al centro della protesta. Nonostante il bollettino meteo da allerta gialla, da Flumeri i trattori sono partiti alla volta di Guardia Lombardi. Un percorso a tappe, di almeno 80 chilometri tra andata e ritorno, che li ha visti attraversare i Comuni di Sturno, Frigento, Gesualdo, Villamaina e Torella dei Lombardi. Una trasferta che è andata avanti fino a tarda sera.
«Sono tanti i sacrifici e le rinunce che siamo chiamati a fare per proseguire nella mobilitazione », fanno sapere gli animatori del presidio ufitano. Nulla però, assicurano, potrà fermarli. «Andiamo avanti, pacificamente e nel rispetto delle regole. Ci stiamo strutturando per formare un collettivo nazionale che potrà portare le nostre istanze nei palazzi del Governo». Si punta a Roma. Si andrà nella Capitale senza le bandiere delle associazioni di categoria e dei partiti politici, ma portando esclusivamente il tricolore. Al momento, mentre procede l'azione di piazza, si sta lavorando per essere ricevuti direttamente nelle stanze delle Istituzioni. Così com'è stato per il colloquio con la dirigente avvenuto a San Tommaso, che ha già portato riscontri positivi a livello regionale. Tornando a piazza Kennedy, dove sorge il presidio che convoglia gli agricoltori di Avellino e del suo hinterland, alle 11 di questa mattina arriverà una delegazione della Zeza di Mercogliano. Come detto, l'associazione, rappresentata dal presidente Mario Cerchione, porterà i balli del Carnevale ma, soprattutto, il proprio supporto alla causa. Che piova o meno, l'appuntamento, dicono, verrà rispettato.