Arco di Traiano, misure anti-vandali: sì alle telecamere

Nella teca lapidarium saranno installati quattro dispositivi

L'Arco di Traiano
L'Arco di Traiano
di Paolo Bocchino
Sabato 19 Agosto 2023, 09:49 - Ultimo agg. 10:03
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Gli autori dei danneggiamenti alle nuove panchine smart di piazza Roma non avranno mai un nome, se non quello meritatissimo di «imbecilli». L'area infatti era vigilata fino a qualche mese fa da telecamere posizionate sul palazzo dell'Università in corso di ristrutturazione, che con l'avvio dei lavori sono state rimosse e affidate in custodia alla società che gestisce la pubblica illuminazione cittadina. L'episodio porterà molto probabilmente a individuare una collocazione alternativa, in quanto è impensabile che un sito tanto frequentato, specie da giovani, resti priva di copertura, specie nelle ore serali e notturne. Ma la rincorsa degli atti delinquenziali non è la strategia migliore contro il vandalismo.

L'amministrazione comunale prova a giocare d'anticipo mettendo in campo le, a dir vero poche, misure capaci di contrastare una piaga sempre fiorente. Il campanello d'allarme scatta in particolare per le opere in corso di realizzazione nell'ambito del Programma integrato città sostenibile, molte delle quali entrate nel clou operativo. È il caso, su tutti, della teca «lapidarium» che sarà installata nelle prossime settimane nell'area verde ai margini dell'Arco di Traiano.

Una struttura destinata all'esposizione di importanti reperti antichi, la cui storia in relazione con il monumento verrà illustrata da dispositivi multimediali collocati all'interno del manufatto. Saranno 10 i reperti in mostra, perlopiù provenienti dal Teatro Romano e dal museo del Sannio. Impensabile lasciarli in balia dei sempre attivi malintenzionati, rafforzati nelle proprie azioni dal clamore suscitato per piazza Roma senza subire alcuna conseguenza. Impunità che non dovrà più ripetersi, come assicurano ai piani alti di Palazzo Mosti.

Per quanto riguarda la teca all'Arco, le contromisure sono già scritte nel progetto che si accinge a entrare nella fase realizzativa: quattro nuove telecamere si aggiungeranno all'unica già in funzione all'incrocio con via San Pasquale. Dispositivi moderni, due dei quali saranno posizionati all'interno della teca e avranno visuale grandangolare incrociata per coprire tutti gli angoli dell'espositore. Visione a raggi infrarossi e definizione in 4k dovrebbero assicurare l'individuazione degli eventuali autori di «bravate» anche nelle ore serali e notturne. Ma per provare a intercettare sul nascere i responsabili, sarà realizzato un sistema di allertamento immediato collegato con la sala operativa della polizia municipale e, nelle ore notturne, con la questura, per la copertura completa delle 24 ore. In presenza di effrazioni delle due porte dell'espositore, o di danneggiamenti con pietre, bastoni e altri corpi contundenti, scatterà anche un allarme acustico collocato in due punti sulla teca, per far desistere immediatamente gli autori dalle condotte delinquenziali e favorire l'intervento delle forze dell'ordine. I lavori di installazione della teca partiranno alla fine di settembre. Dalla metà della prossima settimana inizieranno i saggi archeologici previsti in quattro punti dell'area di sedime del manufatto. Indagini dalle quali anche gli esperti non si attendono particolari sorprese.
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Ma in amministrazione è già scattato l'allarme per ciò che potrebbe accadere in relazione alle altre opere del Pics, molte delle quali ad elevato rischio specifico. Su tutte, l'infopoint di piazza Cardinal Pacca e l'Hortus Conclusus, che saranno consegnati alla città entro la fine dell'anno. Meritano attenzione anche i nuovi dispositivi di illuminazione delle Mura medievali, che troveranno posto su supporti verticali a terra, facile preda degli attentatori. Un rischio che Palazzo Mosti affronterà a breve in un summit ad hoc con un'idea già pronta: «Da parte dell'amministrazione - assicura il vice sindaco con delega alla Legalità Francesco De Pierro - c'è la massima attenzione al tema. Non possiamo garantire che certi episodi non si ripetano, in quanto l'unica arma davvero efficace è l'autodisciplina della cittadinanza, ma faremo ogni sforzo possibile. Per l'Hortus, l'infopoint e altri interventi Pics ci confronteremo nei prossimi giorni con i tecnici per individuare azioni integrative a quelle finanziate dal Programma per le singole opere. Abbiamo recentemente ottenuto 250mila euro dal ministero dell'Interno per il potenziamento della videosorveglianza. Immaginiamo di utilizzare parte di tali risorse per dotare quanti più siti è possibile di dispositivi di ultima generazione, in collegamento costante con vigili e questura. Ma senza la collaborazione dei cittadini, non ci saranno mai abbastanza telecamere per coprire tutto».
 

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