Bar e ristoranti, fine emergenza Covid:
riecco la tassa sui tavolini a Benevento

Bar e ristoranti, fine emergenza Covid: riecco la tassa sui tavolini a Benevento
di Paolo Bocchino
Giovedì 31 Marzo 2022, 09:08 - Ultimo agg. 20:39
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Si torna alla normalità, ma non è una buona notizia. Almeno per gli esercenti che, in considerazione della pandemia, avevano ottenuto l'esonero dal pagamento della vecchia Tosap, oggi Canone unico patrimoniale, per l'occupazione di spazi pubblici. Da domani, tavoli, tavolini e ogni altra sistemazione all'esterno, proliferati negli ultimi due anni per favorire le attività commerciali limitate dalle norme anticontagio, ridiventeranno imputabili fiscalmente.

Ovvero, torneranno allo status quo precedente il decreto legge 77/2020 che aveva introdotto la speciale deregulation. In particolare sono coinvolti i locali che hanno il loro core business nella somministrazione di cibi e bevande come ristoranti, pub, birrerie, che nell'ultimo biennio hanno intensificato un trend «espansivo» già intrapreso in precedenza da bar e caffetterie. Dall'estate del 2020, anche in città si è assistito alla escalation di allestimenti en plein air, non sempre irreprensibili sul piano estetico-paesaggistico, ma tollerata per causa di forza maggiore.

Il ritorno a una condizione epidemiologica meno parossistica ha indotto il Governo alla chiusura dello stato di emergenza a partire da domani, con conseguenze a cascata sugli enti locali.

È il caso della determina licenziata ieri dal settore Attività produttive di Palazzo Mosti che mette in guardia gli esercenti cittadini dell'intervenuto cambio di rotta: «Dal primo aprile 2022 (domani, ndr) e sino al 30 giugno 2022 - rende noto il dirigente Gennaro Santamaria - sono prorogate d'ufficio, previo pagamento del Canone unico patrimoniale (ex Tosap), le autorizzazioni rilasciate in via transitoria in virtù delle disposizioni legislative relative all'occupazione del suolo pubblico da parte degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, in deroga al Regolamento di cui alla delibera di Consiglio comunale del 31 luglio 2019». Il riferimento del dirigente è al Regolamento comunale sui dehors, a sua volta oggetto di un interminabile contenzioso tra ente locale e commercianti, che le norme anti-Covid avevano momentaneamente congelato. Con la fine ope legis dell'emergenza pandemica, le lancette della legalità dovranno fatalmente tornare laddove si erano fermate. Gli allestimenti extralarge saranno ancora consentiti fino al 30 giugno, salvo che Palazzo Chigi o il legislatore parlamentare non comunichino nuove proroghe che a questo punto appaiono però improbabili.

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Ma già a partire da venerdì (domani, ndr) tenere ancora i tavolini oltre lo spazio commisurato alla metratura interna avrà un costo che sarà conteggiato dagli uffici comunali. A meno che i gestori non recedano dalla opzione, come spiega Santamaria: «Nel caso gli esercenti non fossero interessati alla proroga, dovranno produrre espressa rinuncia previa comunicazione da inviare tramite pec entro il 10 aprile 2022 alla Unità operativa interventi sanitari dello Sportello unico delle Attività produttive, all'indirizzo suap@pec.comunebn.it, procedendo a sgombrare l'area precedentemente occupata. Continua a essere consentita sino al 30 giugno 2022, previo pagamento del Canone unico patrimoniale - informa ancora il dirigente - la modalità semplificata per la presentazione di nuove domande, ovvero domande in riduzione della superficie precedentemente autorizzata relativa all'occupazione temporanea del suolo pubblico, mediante esenzione del bollo e allegando la sola planimetria in scala 1:10». 

Un nuovo corso al quale i titolari di ristoranti, pizzerie, birrerie e gelaterie dovranno abituarsi in tempi rapidi se non intendono pagare somme extra qualora non interessati a mantenere i posti all'esterno. Oppure iniziando a immaginare soluzioni alternative da attuare dall'1 luglio, data di conclusione del regime derogatorio per le occupazioni esterne. «Non possiamo fare altro che attuare la norma - dice l'assessore alle Attività produttive Luigi Ambrosone - Il Comune ha recepito tempestivamente le disposizioni nazionali quando hanno offerto condizioni più vantaggiose per una categoria oggettivamente penalizzata dalla pandemia. Ora occorre fare un passo indietro. Sono comunque sempre disponibile a ricevere segnalazioni o proposte, e valutare eventuali formule di pagamento rateizzato nel rispetto delle norme, qualora lo si ritenga utile».
 

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