Battaglia dell'acqua, nel Sannio è scontro tra Comuni: adesso parola al Tar

L'amministrazione Mastella si costitusce in giudizio contro il municipio di Baselice

Una manifestazione per l'acqua pubblica
Una manifestazione per l'acqua pubblica
di Paolo Bocchino
Martedì 14 Febbraio 2023, 09:53
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Comuni contro nella battaglia dell'acqua. Il capoluogo risponde a un piccolo municipio dell'entroterra. Golia contro Davide stavolta: l'amministrazione Mastella ha deciso di costituirsi nel giudizio intentato al Tar Campania dal municipio di Baselice guidato da Lucio Ferella. Il confronto è già all'orizzonte: è fissata per il 22 del mese l'udienza che vedrà i giudici amministrativi pronunciarsi sulla richiesta di annullamento previa sospensiva di due atti fondamentali nell'architettura istituzionale che dovrebbe portare, secondo le intenzioni, al varo della società provinciale "Sannio Acque".

Si tratta delle delibere del comitato esecutivo Eic (9 novembre 2022) e del presupposto deliberato del Consiglio di Distretto del 25 ottobre, che hanno sancito la scelta del modello gestionale pubblico-privato.

Documenti pesantemente viziati, secondo Baselice, da svariati profili di illegittimità. In primis, i deliberati dell'Eic sulla forma di gestione furono licenziati in assenza del presupposto Piano d'Ambito espressamente previsto dall'articolo 149 del Testo unico dell'ambiente, che solo successivamente è stato adottato (ma non ancora approvato). I deliberati risultano inoltre sforniti della necessaria Relazione dell'Ente di governo dell'Ambito, prevista dal decreto 179/2012, che illustra le ragioni e la sussistenza dei requisiti per la forma di affidamento prescelta. Il centro fortorino evidenzia che «nella delibera del comitato esecutivo Eic manca la descrizione della situazione in essere relativamente alla frammentazione del servizio sul territorio e alle condizioni di efficienza ed economicità, ma soprattutto manca il piano economico-finanziario che giustifichi le motivazioni della scelta».

In sintesi, secondo il municipio ricorrente, ai Comuni della provincia verrebbe imposta una determinata forma di gestione. Il ricorso, patrocinato dall'avvocata Sandrucci, censura inoltre la mancata sottoposizione dello schema deliberativo a forme di consultazione pubblica, come invece stabilito per legge, e conclude chiedendo al Tar la sospensiva della delibera Eic numero 69 del 9 novembre che ha dato il la all'operazione Sannio Acque. Com'è noto, Baselice è tra i promotori del cartello dei piccoli centri a gestione autonoma che contestano l'ingresso dei privati nella gestione del ciclo idrico provinciale, ma è l'unico ad avere imbracciato la via giudiziaria.

L'iniziativa si presenta come il classico granello nei delicati ingranaggi messi in piedi dal fronte promotore guidato dalla Regione e rappresentato in chiave locale dal sindaco di Solopaca e coordinatore di Distretto Pompilio Forgione, con l'avallo significativo del Comune capoluogo. Che adesso scende in campo ufficialmente nell'agone giudiziario. E lo fa non lasciando nulla al caso. Il nome prescelto è quello di uno dei massimi esperti campani di diritto amministrativo come Andrea Abbamonte, legato da storica amicizia a Clemente Mastella. Il luminare, che ieri mattina era a Palazzo Mosti, spiega così le ragioni della costituzione in giudizio del Comune di Benevento: «Preliminarmente, va rilevato che tutti gli altri 77 Comuni della provincia sono tecnicamente controinteressati rispetto al ricorso del Comune di Baselice che ha deciso di impugnare il deliberato di un ente, l'Eic, al quale i municipi del Sannio partecipano nelle forme previste per legge. Il Comune di Benevento ha contribuito con 7 propri rappresentanti all'approvazione di un deliberato del quale oggi si chiede l'annullamento quale atto presupposto.

Anche sul piano sostanziale, l'interesse del Comune di Benevento è insito nella difesa del deliberato consiliare che ha approvato lo Statuto di "Sannio Acque", società di gestione a capitale prevalentemente pubblico in via di costituzione in attuazione dei deliberati impugnati». Sarà della partita in tribunale, evidentemente, anche l'Eic che ha affidato la difesa ad Alfredo Contieri, docente di diritto amministrativo alla Federico II di Napoli. Sullo sfondo della querelle resta il paventato arrivo di Invitalia che chiuderebbe anzitempo i giochi procedendo all'affidamento del servizio in vece degli enti locali. In Regione però, come anticipato nei giorni scorsi al Mattino dal vicepresidente Fulvio Bonavitacola, si confida che il Governo non attui i poteri sostitutivi lasciando al territorio la facoltà di completare il percorso significativamente avviato.
 

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