Un lastricato in mosaico di età imperiale, il busto di un togato romano, e altri importanti reperti oggi giacenti nei depositi della Soprintendenza. Sarà da questo novero che si pescherà per definire la lista dei beni da mostrare nel lapidarium dell'Arco di Traiano. Accantonata definitivamente la «lista dei desideri» partita dagli uffici comunali lo scorso 2 agosto, che puntava a esporre nella nuova teca pezzi forti delle collezioni del Museo del Sannio e del Teatro Romano come la statua acefala di Traiano e Plotina e l'epigrafe istitutiva della via Traiana.
Linea condivisa ieri dal Comitato scientifico formato da Comune e Soprintendenza, riunitosi presso la sede cittadina dell'ente in viale degli Atlantici. Un incontro molto rapido indetto ad horas, ma sufficiente per mettere un punto fermo alla questione che si trascinava da mesi. L'imminente conclusione dei lavori del progetto Pics «Emozionare è valorizzare» ha imposto l'accelerazione che ha portato ieri alla prima riunione del consesso voluto dal soprintendente Gennaro Leva per conferire autorevolezza e collegialità a una scelta che riguarda un'area tra le più importanti di Benevento.
Presenti i rappresentanti del Comune guidati dal dirigente del settore Lavori pubblici Antonio Iadicicco e dal responsabile del progetto Francesco Mainolfi, lo stesso Leva, il responsabile archeologo Simone Foresta, l'architetto componente Renè Bozzella, si è convenuto di scartare la strada del ricorso a beni già esposti presso siti museali o aree archeologiche, come appunto il Museo del Sannio e il Teatro Romano.
Nei prossimi giorni il Comitato scientifico tornerà a riunirsi per stilare la lista definitiva dei beni da portare in mostra alla città a pochi metri dal «reperto» più importante dell'intero Sannio, ma fondamentale sarà la disamina preliminare affidata da Leva a Foresta. In lista, come detto, potrebbero esserci il pavimento mosaicato di epoca imperiale depositato nel cortile di viale degli Atlantici, e il busto acefalo del togato romano presente negli stessi spazi. Da valutare anche una massiccia epigrafe in pietra, che richiederebbe però un significativo restauro. Si pensa di poter esporre anche qualche testimonianza riemersa dagli scavi effettuati nei mesi scorsi nei pressi della Colonia Elioterapica, tra i quali una suggestiva stele lapidea raffigurante un guerriero sannita con l'iconico elmo. Nel corso dell'incontro si è convenuto che nella teca saranno collocati al massimo 10 pezzi storici, per evitare effetti dispersivi. Si è deciso inoltre di lasciare uno spazio libero da destinare alla esposizione di reperti provenienti da altre strutture per mostre temporanee. A ciò si affiancherà l'allestimento multimediale già predisposto dal Comune, che permetterà ai visitatori di ammirare testimonianze storiche inerenti l'Arco e altri siti della città.