Ecco il comitato scientifico per riempire il lapidarium

Gli esperti dovranno ottenere in prestito opere e manufatti

Ecco il comitato scientifico per riempire il lapidarium
Ecco il comitato scientifico per riempire il lapidarium
Sabato 9 Marzo 2024, 10:01
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Otto saggi che dovranno finalmente dare una risposta alla fatidica domanda: quali reperti verranno esposti nella teca realizzata all'Arco di Traiano? Comune e Soprintendenza hanno definito nelle scorse ore la composizione del Comitato scientifico che dovrà per l'appunto vagliare le testimonianze archeologiche da esporre nell'ormai celeberrimo lapidarium. Struttura che però, al momento, è paradossalmente priva di contenuto. Ultimato il contenitore, restano da individuare i contenuti, per così dire, fisici. In altri termini, le pietre del lapidarium, sulle quali nelle scorse settimane, come si ricorderà, il Comune aveva dovuto subire l'altolà della Soprintendenza rispetto alla lista dei beni da mettere in vetrina a pochi metri dal monumento traianeo.

Lista che dovrà essere ora vagliata dal neonato sinedrio di esperti del quale faranno parte il Soprintendente Gennaro Leva, il dirigente del settore archeologico dell'ente di tutela Simone Foresta, il funzionario responsabile del settore architettonico Luigi Di Muccio.

In rappresentanza dell'organigramma municipale ci saranno il dirigente del settore Lavori pubblici Antonio Iadicicco e il responsabile del procedimento del progetto «Emozionare è valorizzare» Francesco Mainolfi. Coinvolto anche il direttore dell'area archeologica del Teatro Romano Giacomo Franzese. In veste di esperti, ne faranno parte inoltre il docente di Lettere classiche dell'Università Federico II di Napoli Italo Iasiello e l'architetto René Bozzelli. A loro il compito di valutare se e fino a che punto si potrà dare corso alla richiesta avanzata dal Comune nello scorso agosto, e riproposta a ottobre, per l'esposizione di pezzi pregiatissimi del patrimonio archeologico provinciale.

Nell'elenco figuravano i busti acefali di Traiano e della consorte Plotina, attualmente conservati nel Museo del Sannio, insieme a un Littore romano in marmo, tutti originariamente collocati sull'attico dell'Arco. In lista c'era anche la scenografica epigrafe lapidea da 162 centimetri di altezza e 132 di larghezza che attesta la realizzazione della Via Traiana per volontà (e finanziamento) dell'imperatore romano. Il bene si trova ora all'ingresso del Teatro Romano, del quale costituisce una significativa leva attrattiva. E ancora: la statua in pietra di un togato rinvenuta anni fa in territorio di Paduli, una sfinge acefala in granito rosso egiziano, e altri reperti attualmente giacente nei depositi della Soprintendenza in viale degli Atlantici. Per tutti vi dovrà essere il verdetto autorevole del Comitato degli otto saggi, organismo voluto dal Soprintendente Gennaro Leva per la verifica preventiva della praticabilità del trasferimento.

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Spostamento che appare improbabile per alcuni pezzi inseriti dal Comune nella propria "lista dei desideri", mentre per altri potrebbe arrivare il via libera, ma solo a fronte di adeguate garanzie in materia di salvaguardia e copertura assicurativa dei beni. «L'elenco proposto dal Comune - conferma il responsabile archeologico della Soprintendenza Simone Foresta - rappresenta una base di partenza della discussione. Il Comitato scientifico analizzerà tutti gli aspetti della questione per poi esprimere un parere condiviso definitivo».

Spezzata così l'impasse che attanagliava la scelta dei reperti da mettere in vetrina nel nuovo espositore a pochi passi dall'Arco. Struttura che ormai è terminata, ma mancano all'appello per l'appunto gli allestimenti interni. Il Comune prova ad accelerare la individuazione dei beni storici, così da poter arrivare al taglio del nastro nei giorni precedenti la Santa Pasqua. Scadenza che potrebbe però slittare, qualora le valutazioni del Comitato dei saggi dovessero protrarsi. Saranno installati nei prossimi giorni i monitor per la riproduzione di notizie e immagini attinenti l'Arco e la storia di Benevento.
 

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