Benevento ricorderà Alexej Navalny dedicandogli un luogo pubblico. Raro caso di intitolazione a un personaggio straniero. Ma del resto, la figura dell'oppositore russo morto misteriosamente in un carcere siberiano, da giovedì è consegnata all'Umanità come icona dei valori di libertà e democrazia che si credeva acquisiti. E invece in molti, troppi luoghi del mondo, occorre ancora difenderli, se non conquistarli. La scomparsa fortemente sospetta dell'attivista antiputiniano ne è la drammatica conferma, simbolo del dissenso impossibile nella Russia dello zar che regna alle porte dell'Europa.
Il Consiglio comunale riunitosi ieri mattina ha voluto far sentire con una sola voce il no di Benevento alla «democratura» russa. Iniziativa apparsa, sulle prime, un po' pretenziosa. Come ha rivelato in aula il sindaco Mastella, «siamo uno dei tre Comuni d'Italia ad approvare un deliberato commemorativo». Ma sulla scia della manifestazione bipartisan al Campidoglio promossa dal leader di Azione Carlo Calenda, il primo cittadino ha voluto che anche la civica assise scolpisse su carta la totale alterità rispetto alla vicenda. «Una città di pace come Benevento non poteva non esprimersi su un fatto di tale gravità» ha spiegato in apertura il presidente Renato Parente motivando la convocazione della seduta.
«Con questo omicidio politico - ha evidenziato Mastella - Putin esaurisce la sua gestione autoritaria per passare a quella totalitaria.
Luigi Diego Perifano ha dichiarato «pieno apprezzamento per la sensibilità mostrata in questo caso», rilevando però al contempo: «Mi sarebbe piaciuto che la stessa sensibilità si avesse su ciò che sta accadendo nella Striscia di Gaza. Il 7 ottobre è stato un avvenimento di gravità epocale, ma la reazione è sproporzionata. Siamo già a 30mila morti. Netanyahu sta agendo da criminale di guerra, così come lo è Putin». Parole fuori dai denti, pronunciate nella consapevolezza che «nel nostro stesso schieramento non la vediamo tutti allo stesso modo». E non a caso il calendiano Vincenzo Sguera, con evidente riferimento al multilateralismo accorato di Perifano, ha sottolineato il proprio «sentirsi pienamente rappresentato dall'atlantismo».
Qualche puntino sulle i anche da Rosetta De Stasio, unica esponente presente del centrodestra: «Pieno sostegno alla commemorazione di Navalny, ma non dimentichiamo chi, come Jan Palach, ha dato la vita per l'Europa. Il luogo dove oggi non esiste la libertà di opporsi è la ex Unione Sovietica». Mastella in replica ha spiegato: «Non abbiamo convocato una seduta sul conflitto israelo-palestinese perché quella è una vicenda storicamente divisiva che avrebbe alimentato dissidi anche in quest'aula». Voti unanimi all'ordine del giorno finale con il quale il Consiglio beneventano «esprime la più ferma condanna verso qualsiasi forma di repressione delle libertà». Il deliberato «invita le scuole, le agenzie educative e la cittadinanza tutta a ricordare il martirio di Navalny, dedicandogli un minuto di raccoglimento e la lettura dell'articolo 1 della Dichiarazione universale dei diritti umani». La civica assise inoltre "impegna la Giunta comunale a individuare uno spazio pubblico da dedicare ad Alexej Navalny, simbolo universale di libertà e democrazia, contro ogni forma di oppressione»