Benevento: al Rummo è sos medici, si accelera per i concorsi

L'ospedale San Pio di Benevento
L'ospedale San Pio di Benevento
di Luella De Ciampis
Mercoledì 21 Giugno 2023, 10:21
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Il «Rummo» continua a lavorare sui concorsi per cercare di reperire personale medico da destinare ai vari reparti. Tuttavia, mentre per le unità operative in affanno l'adesione si mantiene bassa, per le altre discipline le graduatorie di merito continuano a essere nutrite. Nelle ultime ore l'ospedale cittadino ha reso pubblici i risultati del concorso pubblico per titoli ed esami, per l'assunzione a tempo indeterminato di un dirigente medico di Urologia. L'elenco dei medici che hanno superato il concorso è costituito da 6 specialisti e 12 specializzandi, per un totale di 18 ammessi. Il dato attuale conferma, ancora una volta, che non mancano i medici in generale ma che le difficoltà sono relative esclusivamente alle branche di Anestesia e rianimazione e Medicina d'urgenza e Pronto soccorso. Una carenza che riguarda l'intera nazione, che affonda le radici anche nelle difficoltà oggettive che incontrano attualmente i rianimatori, consapevoli di avere un carico di responsabilità enorme, che non si esaurisce in sala operatoria ma si estende ad altri settori quali, per esempio, la diagnostica per immagini, con la somministrazione del mezzo di contrasto che presuppone la presenza dell'anestesista, la certezza assoluta che il paziente non sia allergico ai farmaci, la corretta somministrazione di una terapia desensibilizzante in caso di pericolo, la sospensione di prodotti farmaceutici che possano interagire con il contrasto. Insomma, una serie di condizioni che non eliminano del tutto la possibilità che la situazione possa sfuggire di mano.

Lo stesso discorso vale per i medici del Pronto soccorso che, spesso, devono intervenire su pazienti per i quali una manciata di secondi può essere fatale. Ma l'azienda ospedaliera continua a impegnarsi allo scopo di reintegrare il personale medico, senza trascurare l'attività di potenziamento degli altri reparti. In quest'ottica, ha deciso di dare mandato all'unità complessa di Ginecologia e ostetricia di organizzare un corso per il personale mirato a inserire tra i farmaci in uso la nuova formulazione del Misoprostolo, usato per l'induzione al parto e per far sì che avvenga naturalmente. «L' obiettivo - spiega Luciano Pino, direttore del reparto - è preservare il benessere della gestante, non solo clinico e ostetrico ma soprattutto emotivo ed emozionale. Il fulcro del nostro percorso nascite è mirato a fornire supporto alla futura mamma. Abbiamo deciso di introdurre e offrire un'efficace e nuova alternativa alle tradizionali strategie terapeutiche di induzione al parto». Secondo i dati relativi all'unità complessa di Ginecologia e ostetricia, sono 72 le interruzioni terapeutiche di gravidanza avvenute nel 2022 e 17 quelle fino a giugno 2023. Sono, invece, 151 le gravidanze indotte nel 2022 e 62 quelle fino a giugno 2023. Sulla base di specifiche indicazioni cliniche e ostetriche può rendersi necessario optare per il parto indotto, attraverso procedure specifiche, in modo da tutelare la salute della madre e anche quella del bambino. L'induzione al parto fornisce, inoltre, un ulteriore strumento per ridurre il numero di tagli cesarei, così come è richiesto dalla buona pratica medica e dalle raccomandazioni dell'Istituto superiore della Sanità. «Formazione e professionalità - sottolinea il direttore generale Maria Morgante - sono gli elementi fondamentali che caratterizzano il personale medico e sanitario della nostra azienda ospedaliera.

Il nostro personale si distingue per la dedizione al lavoro, che ci consente di rispondere in modo ottimale alle richieste dei pazienti e, in questo caso, delle donne che vengono accompagnate in un percorso importante e delicato della loro vita». 

 

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